Luca 18, 9-14

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Luca 18, 9-14.

Di questo dovrei parlarvi. Del pubblicano e del fariseo. Dovrei parlarvi di come Dio giudica e perdona.

E come per noi sia difficile comprendere da quale parte si abbasserà il piatto della bilancia ma sia così banalmente semplice ergerci a giudici e giudicare.

Dio conosce il gioco delle autogiustificazioni  e se ne sottrae.

E oggi anche io me ne sottraggo e parlo della Chiesa, di noi preti.

E mi rivolgo a voi miscredenti, mangiapreti, anticlericali che ci cercate solo quando si avvicinano le elezioni, che sapete solo puntare l’indice contro la  Chiesa e i suoi errori e vi scordate i sacrifici, i morti ammazzati per un credo, che alzate le bandiere per ogni ideale che abbia sembianza di umanità e non vedete la miseria di chi vi circonda, che venite di sera, nelle nostre canoniche a piangere come agnelli per cercare una parola di conforto senza pagare il dazio, che con l’arroganza dell’intelligenza volete la prova, voi che vi liberate la coscienza  e ci caricate di segreti imperdonabili, che ci sbattete in faccia la ricchezza della chiesa e non vi accorgete della tonaca lisa, che per uno che sbaglia li crocifiggete tutti, che beffardamente sostenete di conoscere un unico spirito, quello dell’ CH3CH2OH e ve la ridete.

Sono uno stupido prete di campagna.

Sui banchi della chiesa, la domenica, si inginocchiano 7 vecchie e il campanaro. Loro non si meritano questa predica.

E Dio conosce bene la differenza tra peccato e peccatore.

 

 

LUSSURIA

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I SETTE VIZI CAPITALI – LUSSURIA –

Mi benedica Padre, perché ho peccato.

Ma, anche ora, vorrei che lui fosse qui per strusciare il mio corpo al suo, in piedi, in fretta, arrivare con la bocca tra il collo e la scapola per lasciargli un succhiotto doloroso che non scompaia per almeno 8 giorni da costringerlo a portare un dolcevita anche con 32 gradi all’ombra mentre va in ufficio e poi lasciare che le mie mani arrivino a sentire il rigonfiamento sotto la patta dei suoi pantaloni e abbassargli la cerniera tirandoglielo fuori per menarglielo mentre lui sta afferrandomi il culo con le mani ad artiglio e impasta la mia pelle che si liscia per diventare anserina quando mi tocca il clitoride con il dito medio e io apro la bocca e la figa dal piacere e mi piego e mi inginocchio per prenderglielo in bocca tutto per poi ricominciare e slinguargli la cappella piano, fino a sentirlo ansimare e solo allora leccargli le palle una ad una e prenderle tra le labbra succhiandogliele per poi sentirlo grugnire quando glielo lo aspiro mentre con le mani mi accarezza i capelli e mi da il moto da tenere, quel moto che inizia lentamente per farmi aprire dolcemente tutti i muscoli facciali per poter accoglierlo tutto, fino in fondo come un grosso dito che ti ficchi in gola per vomitare. Lo voglio tutto, senza saziarmi. E mentre le sue mani rincorrono i miei capezzoli talmente duri da dolorarmi appena li strizza, accellerare il ritmo carezzandogli le coscie fino ad arrivare alle sue chiappe tese dal piacere e aprirgliele per sfiorare il suo buco irrigidito dalla sorpresa di sentirsi esplorato. Vorrei che in quel momento uscissero dalla sua bocca tutte le porcherie, le frasi sconcie, le volgarità che non è mai riuscito a dirmi per pudore o per la paura di offendermi e che se ne liberasse in un orgasmo che mi riempie la bocca e le orecchie del suo sperma e del suo amore.
Lo so che ho peccato Padre e che con il solo pensiero continuo a peccare ma a fatica trattengo le mie dita che vorrebbero dar quiete al mio corpo eccitato frugandolo in una masturbazione liberatoria che mi renda il piacere che gli ho provocato e, prima che sia troppo tardi, mi benedica e mi assolva Padre perché ho peccato.

Padre….. Padre mi risponda….. Padre mi sente?…… Padre….. Padre…… Padre, sento un rantolo…. Omiodio Padre….. PADREEE… Pronto? Venite subito alla chiesa dei francescani…. non so, è cianotico… forse il cuore… Ma che dice? Io mi stavo solo confessando….

Eh no cazzo,NO, NOOO, ti prego!
Cazzo, almeno poteva assolvermi prima. E adesso?
Ehi, non c’è un sostituto che mi dia la penitenza, mi benedica e mi assolva?