BOTERO

-ANSA-  E’ morto oggi all’età di 91 anni il celebre scultore colombiano Fernando Botero, universalmente conosciuto per le voluminose figure umane rappresentate nelle sue opere. La notizia viene confermata dal quotidiano colombiano ‘El Tiempo’, che definisce Botero come “l’artista colombiano più grande di tutti i tempi”.BOTERO

                                                                GRAZIE

EGOTISMO

 

INCONCLUDENZA

INCONCLUDENZA

Ha sempre fretta.  Classifica gli eventi ordinari in modo da farli sembrare più importanti. E’ costantemente preoccupato.  Fa aspettare gli altri. Esagera sui suoi risultati.  Crede di essere più intelligenti e capace. E’ ipercritico con gli altri.

Lo vedi comandare un gruppo di volontari  che lavorano forsennatamente perché lo stand del gnocco fritto alla sagra paesana sia pronto per quando inizieranno ad arrivare gli avventori. C’è quella che si è impegnata da settimane per capire come usare il registratore di cassa evocando i bei tempi quando bastava un foglietto timbrato con il pagato stampigliato sopra. Chiuse da giorni in cucina vedi le addette che odoreranno di fritto per  molte settimane fissando l’olezzo come ennesima medaglia da appuntarsi al prosperoso seno. Gli uomini vanno e vengono portando tavoloni di legno  con panche annesse ricreando un’atmosfera da Octoberfest dall’ italiana senza pretzel ma con i baulini rimasti del forno in fondo alla via e donati generosamente alla festa. Non manca l’accompagnamento musicale che comprende tutti i brani della canzone popolare italiana ma cantati con lo stesso ritmo dei canti che gli stessi adottano per le Messe solenni. E poi c’è, appunto, lui.  Inadatto per qualsiasi lavoro sia manuale che intellettuale che li sprona, comanda, rimprovera, sollecita,  mentre svolge l’unico lavoro  inutile, non impegnativo, superfluo, vano: riempire le casse con bottiglie di vino. Non importa se il vino è già diviso ed ordinato tra  i rossi e i bianchi, sulla scaffalatura. Non importa se per  i ragazzi  che serviranno ai tavoli sarà un piegamento in più, una complicanza non richiesta. Dalla sua postazione vede lavorare tutti e li può strapazzare mettendo da parte qualche bottiglia, di quello buono, da portarsi a casa. Lo guardi e non finisci mai di stupirti. Non c’è niente da fare. Non ti ci abitui.

Indossa sempre abiti marrone.

 

NIVEA

Va beh. Nella vita succede. Così mando la mia candidatura per testare un prodotto Nivea: il deodorante Talc Sensation. Che la cosa non è poi strana nel senso che uno ci prova. Lo straordinario è quando ti arriva una mail che dice che sei stata sorteggiata tra le tester e riceverai a casa una confezione di prodotti Nivea e arriva davvero. Minicampioncini di deodorante, tre deliziose confezioni della vecchia crema Nivea blu, un deo roll on, uno deodorante in stic e una confezione di spay.
Gongolo come un’anatra quando il corriere arriva e apro la confezione. Provo subito lo spray. Mi arriva un getto potente sotto le ascelle, sarà a causa della compressione nel minitubo? Sì, perché provo lo spray grande e non succede. E chi mi ferma più. Provo tutto. Se qualcuno mi venisse accanto rimarrebbe stordito. Va bene, ho esagerato ma l’euforia non la si deve trattenere.
Regalo campioni a tutti che mi guardano allibiti ” Come, me lo regali” ” Non sono io a farti il regalo ma la Nivea!” “Quella Nivea?” ” Si, si, quella” . La Nivea la conoscono tutti e ognuno di loro ha un ricordo soprattutto sulla scatoletta blu. Io ascolto i loro ricordi e sorrido.
Basta poco per far felici le persone.

campioncini

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botero

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La signora Novella è una donna splendida. 84 anni portati con fierezza. Giallo pannocchia i capelli, labbra rosso acceso da un rossetto perennemente sbavato, due figli che non hanno studiato ma “ cosa vuoi, i soldi li hanno, che importa se sono somari?”. Rimasta vedova giovanissima di un proprietario terriero si è arrotolata le maniche e ha iniziato a gestire il patrimonio lasciatole in eredità. Poi si è data al petrolio o, meglio, ai distributori di benzina. Ne possiede cinque sparpagliati in tutta la provincia. Con queste credenziali andammo a N.Y.C. e, quel pomeriggio, mi trascinò con sé per farle da traduttrice. Negozio di souvenir: occhiali a corona della statua della libertà, palle di vetro con la neve che cade sull’Empire, magliette I (cuore) N.Y.C., pantaloni stars & stripes. Io contratto con i gestori cinesi. “ How much? How much? How much?” Continuo a chiedere per ogni oggetto e, diligentemente, traduco. Dopo la quinta volta la Novella, donna concreta, mi fissa dritto negli occhi ed esordisce: “ Ma qui in America danno tutto omaggio?” La guardo sbalordita. “Tu continui a dire omag omag! Ma da domani prendo la residenza qui e giuro sulla bandiera!”.

Donna benedetta da Dio.