EGOTISMO

 

INCONCLUDENZA

INCONCLUDENZA

Ha sempre fretta.  Classifica gli eventi ordinari in modo da farli sembrare più importanti. E’ costantemente preoccupato.  Fa aspettare gli altri. Esagera sui suoi risultati.  Crede di essere più intelligenti e capace. E’ ipercritico con gli altri.

Lo vedi comandare un gruppo di volontari  che lavorano forsennatamente perché lo stand del gnocco fritto alla sagra paesana sia pronto per quando inizieranno ad arrivare gli avventori. C’è quella che si è impegnata da settimane per capire come usare il registratore di cassa evocando i bei tempi quando bastava un foglietto timbrato con il pagato stampigliato sopra. Chiuse da giorni in cucina vedi le addette che odoreranno di fritto per  molte settimane fissando l’olezzo come ennesima medaglia da appuntarsi al prosperoso seno. Gli uomini vanno e vengono portando tavoloni di legno  con panche annesse ricreando un’atmosfera da Octoberfest dall’ italiana senza pretzel ma con i baulini rimasti del forno in fondo alla via e donati generosamente alla festa. Non manca l’accompagnamento musicale che comprende tutti i brani della canzone popolare italiana ma cantati con lo stesso ritmo dei canti che gli stessi adottano per le Messe solenni. E poi c’è, appunto, lui.  Inadatto per qualsiasi lavoro sia manuale che intellettuale che li sprona, comanda, rimprovera, sollecita,  mentre svolge l’unico lavoro  inutile, non impegnativo, superfluo, vano: riempire le casse con bottiglie di vino. Non importa se il vino è già diviso ed ordinato tra  i rossi e i bianchi, sulla scaffalatura. Non importa se per  i ragazzi  che serviranno ai tavoli sarà un piegamento in più, una complicanza non richiesta. Dalla sua postazione vede lavorare tutti e li può strapazzare mettendo da parte qualche bottiglia, di quello buono, da portarsi a casa. Lo guardi e non finisci mai di stupirti. Non c’è niente da fare. Non ti ci abitui.

Indossa sempre abiti marrone.

 

NONNA

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Ma dove cazzo sta scritto che le nonne sono buone?
Mia nonna era la donna più cattiva che abbia mai incontrato. I suoi capelli imbiancarono sui trent’anni e inizio’ allora a tingerseli di un “nero corvo che racchia” che le indurirono ancora più il volto.
In una delle foto che teneva sul comò era immortalato il giorno delle sue nozze: il vestito grigio a pois non era niente in confronto al cappellino con piuma che aveva adagiato sui capelli.
Io adoravo mangiare i baci al cioccolato, quelli che strappi dagli espositori cilindrici con dentro in biglietto che ti dice subito se hai vinto un altro bacio: non me ne hai mai fatto tirare uno che fosse uno. Anche adesso, quando li vedo nei bar, non resisto alla tentazione di strapparli dall’asta, ma mi appare mia nonna e le mani si bloccano.
Non ha mai pianto in vita sua.
Ne’ quando le morì il marito, ne’ quando le morì il figlio, ne’ quando si grattugiò le dita con la grattugia elettrica.
Erano sempre migliori gli altri.
Sai, tuo cugino suona il pianoforte, è così bravo… lui si che fara’ strada, non come te che perdi tempo con 6 corde tese su una chitarra. “ Nonna io ho finito il liceo”. Tua cugina poi, vedessi come è stata brava alla recita parrocchiale, ha letto la poesia – Mamma – e non si è mai sbagliata “Nonna io mi sono iscritta all’università” e non parliamo poi di sua sorella che tutte le domeniche insegna catechismo in parrocchia “Nonna io parto per l’Albania e porto aiuti umanitari”e hai sentito di quel mezzo parente che fa il cameriere e tutti dicono che è così bravo nel servire le pizze, una volta o l’altra mi ci dovete portare che gli lascio una bella mancia “Nonna io mi sono laureata” e della Clara?Ma lo sai che la Clara ha aperto una edicola e vende tanti libri, lei si che sa tante cose “ Nonna mi sono tornata ad iscrivere ad un’altra università” ma già tu pensi solo a pigiare dei tasti, è tutto quello che sai fare.
Nonna, adesso posso dirtelo: quello che suonava il piano forte è stato licenziato dall’orchestra, quella che recitava sforna figli e ha sposato un dislessico con difficoltà sintattiche e il cameriere adesso fa l’idraulico: passato tout court dalle cucine ai cessi. Infine la Clara è fuggita con un operatore ecologico abituato al riclico.
Io continuo a pigiare su dei tasti ma so cosa significa piangere, ridere e ballare il tango.