SCONTRO

Era talmente bello che quando passeggiavo con lui le ragazze, ma anche le donne mature, lo guardavano spudoratamente negli occhi e poi si giravano per guardargli il culo.
Lui non si è mai accorto della sua bellezza: non si specchiava nelle vetrine, non si vestiva in modo ricercato, non portava niente che fosse di moda.
Aveva il sorriso dei bambini sulle labbra rosse e con la loro curiosità composta osservava l’interesse che suscitava senza capirne il motivo. Era contagioso quando apriva la bocca in una risata fragorosa strizzando gli occhi limpidi che per un attimo annullavano la presenza del resto del mondo.
Aveva voglia di vivere lui, aveva voglia di giocare con la vita che sfidava continuamente con la sua rossa rattoppata che chiedeva tregua e un basso regime di giri. Non glieli ha mai concessi fino a quando se li prese da sola abbracciandolo stretto in una periferia urbana tornando a casa un lunedì sera deserto di lampioni eccetto quello che gli andò incontro.
Erano le 22.30