SERVA

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Veniva a fare le pulizie a casa nostra. Non era vecchia ma era sciupata con quei capelli dritti come una scopa di saggina e delle fessure tra i denti rendevano inutile l’utilizzo del filo interdentale. Eppure non potevi sottrarti al contagio di quella risata sguaiata mischiata a frasi incomprensibili di un dialetto inventato da anni di lavoro al nord. Le sue guance avevano lo stesso rossore dei bimbi dopo una corsa a chi arriva primo e negli occhi aveva tutti i colori dell’allegria. Il marito aveva ottenuto una pensione di invalidità credo all’età di 7 anni e non aveva mai conosciuto la fatica del lavoro, in compenso la accompagnava a lavorare e la veniva a raccogliere verso sera con l’auto lavata, quando i morsi della fame si facevano insistenti nel suo stomaco.
E lei saliva ridendo su una vecchia fiat 500 giallo ocra salutandomi con la mano screpolata di chi non conosce l’uso dei guanti di gomma, strane diavolerie moderne che si ostinava a non voler usare.
Un giorno la sentii arrivare dietro di me, sentii il suo respiro trattenuto e la curiosità di capire quei segni che facevo con una penna su un foglio: “ Scrivi signorina?” “ Leggi” “ Non so leggere e non so scrivere signorina” “ Dai, non prendermi in giro” “ Te lo giuro signorina, non sono mai andata a scuola ma mi piacerebbe sapere come si fanno quei segni sui fogli e cosa vogliono dire” “ E come fai a firmare?” “ Faccio la X e quella, ti giuro signorina, la so fare proprio bene”. Quel giorno mi raccontò delle due case che aveva in Calabria e di quel figlio che voleva far pedinare perché era certa che sciupava i soldi con le femmine, quelle che si fanno dare i soldi.
Fu a marzo che quell’uomo montò il portapacchi sulla 500 e se la riportò al paese e lei, dopo un mese, andò dal prete per fargli comporre il nostro numero di telefono “ Ciao signorina….”

SERVAultima modifica: 2004-02-24T04:25:00+01:00da notimetolose@v
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53 pensieri su “SERVA

  1. Ciao Noti, anche tu in giro a contare storie, ma quando dormiamo io e te?, Se non avessi detto che ti fece telefonare dal prete avrei creduto che sul portapacchi…. ci fosse lei, magari orizzontale…s pero di averle augurato lunga vita…un bacione.

  2. Forse dovrò provare ad andare a dormire…ho scritto il commento per te sul mio blog, non sono proprio normale…te lo riscrivo quì…Sai l’esperienza come il fascino si cumulano nel tempo e dormendo così poco, forse è come vivere….due volte? Potrebbe essere vero….un bacio

  3. Penso ch non l’avevi sepolto molto bene…sarà che stiamo per entrare in quaresima, si fanno le pulizie della casa e si aspetta la benedizione pasquale…gli armadi non li aprire e gli scheletri lasciali dentro per piacere o finirai sempre per inciamparci…e non ci pensare più di tanto, non serve, guarda da che pulpito viene la predica…..

  4. “Se mi conoscessi non mi avresti mai appiccicato il bollino di femminista”. Pensaci bene, prima di rispondere, chè potremmo andare avavnti all’infinito. Dunque: A) io mi riferivo solo ai tuoi commentatori, che non raggiungono il tuo livello. B) Non ti ho dato nessun bollino (blu?) di femminista: la scrittura non si può etichettare, visto anche che in genere si travisa facilmente. E’ “ambigua” per definizione, uno strumento che luccica e ciascuno in ogni riflesso può intravedere ciò che vuole (il bene e il male, tutto!). C) Ogni donna DEVE essere Donnista, ogni uomo Uomista! … Sto pensando di scrivere una versione pop dell’Apocalisse , dal titolo: “Quand’è che me la dai?”, e interpreterò io stesso San Giovanni: indosserò un kilt, sarò senza mutande, in testa un cappello con le orecchie da Topolino… Che dici, ci provo?

  5. ciao noti, allora tra incipienti calvizie, piselli che si rifiutano di inturgidirsi e elettrauto truffatori qualche cosa di buono noi maschietti l’abbiamo!!! grazie per essere passata, io passo sempre da te anche se spesso non lascio nè commenti nè saluti…comunq ue apparte gli scherzi, è vero forse l’amicizia intesa come scrivo io è prettamente maschile, semplicemente perchè è una forma diversa, scevra da invidie e gelosie, s
    priva di competizione ma , anche tra gli uomini, è per molti, ma non per tutti…

  6. queste storie servono a riportare sulla terra coloro che credendo di sapere tutto volano alto nel cielo a braccetto con le muse… un’anima, spesso ce ne dimentichiamo tutti, non sa scrivere. è totalmente analfabeta. bella, bella la mia noti….

  7. anche noi abbiamo avuto una “colf” analfabeta. anche lei era calabrese. aveva più di cinquant’anni e fu una gioia, per lei, quando mia sorella le insegnò a leggere e scrivere. un abbraccio noti, spero tu stia bene (la portinaia)

  8. Buongiorno tesoro… mi hai fatto venire in mente che la mia Miss Etiopia è un po’ in ritardo. Oggi sono rimasto a casa non avevo voglia di andare a lavoro… la donna di servizio a casa dei miei era una musona siciliana che gli devono essere crepati tre mariti. Probabilmente si suicidavano dopo che la sbornia era passata e capivano che razza di donna avevano sposato… mia madre la trovava simpatica e produttiva… beata lei!

  9. Ciao Noti, scrittrice delle notti.Ecco mi hai ricordato la mia infanzia.La nostra “serva” (allora non era una parola dura, altroche’ colf..badante e menate varie attuali), era anche lei “inalfabetica “, come diceva mio nonno suo pari.Si era fatta coniare uno stampino di ottone con uno sghiribizzo di firma che utilizzava per le interminabili firme di un regime socialistoide che garantiva olio, riso, farina e pasta , contro firme su “carnet” dalla copertina verde con una tanfa di cantina d’ olio.Il nostro mondo di emigranti benestanti era come un miraggio per la serva. Non conosceva le lettere del suo alfabeto, figurarsi le mie.Anche lei venne rapita da un male che non capivo e spari’ senza rumore. Le sue mani umide e le sue braccia forti e quel grembo e quel seno sempre bagnati, quei capelli crespi raccolti in un fazzoletto dai guizzi femminili….Be h Noti, sei grande!!!

  10. Ciao signorina … i’ nun saccio leggere e scrivere, nun saccio far li cunti ma m’aggiu fatto doi case ‘int’o paese e una ‘ncopp’ o’ mare. Quanne vuo’ venì sei ospite mia. Ciao Notì.

  11. Non so quando avrò tempo per inserire il nuovo post, però sicuramente nella prossima puntata mando allo sbaraglio un nuovo personaggio eheheh….Un Kiss ( puoi dirmi il tuo nome please?), MAX

  12. anche la mia mamma ando’ a servire. Ma e’ un verbo che non le e’ mai stato congeniale. mia madre e’ piu’ pazza di me, pensa te…

  13. Purtroppo non ci si può ostinare a capire tutto! Ci sono, nella vita, delle cose, degli accadimenti che non hanno spiegazioni, per quanti sforzi fai, ed allora , delle due l’una: o esci di senno, o tui salvi e sopravvivi. Ti abbraccio

  14. Qui ci ritorno domani, ora ti lascio un saluto frettoloso, buona serata Noti……..Arc obaleno perdonami sempre di fretta, e che io vorrei rispondere a tutti……ma a volte altre cose hanno piu’ bisogno di me…………. ..:-)

  15. …Scusami, ti avevo italianizzato, ammetterai che non è facile districarsi tra titoli di balletti e frasi fatte, grazie per aver perso un po’ del tuo tempo per me. Per quanto riguarda la tua commovente storiella, sembra uscita da un film del neorealismo anni ”50. Ora vanno di moda le filippine con il foglio di via come ricatto…

  16. Seducente. Anime che si danno pizzicotti di coraggio l’ una con l’ altra e sebbene sappiano di aver percorso strade diverse , sanno pero’ di aver utilizzato la stessa cadenza di passo , ritmando l’ andamento del carro di Apollo. Non c’e’ niente che le divida, e l’ una gioca a fare la Mama dell’ altra riportandola alla realta’ che a volte diventa difficile solo se la si vuol complicare, a volte e’ difficile e bisogna renderla semplice, togliendo con forza barocchismi da ampolloso cesellatore.Ins ieme la signora della poesia e La dolce Mama , in una miscela azeotropica. Indivisibile. Noti , ogni volta che ti leggo sento lo stesso maledetto profumo del vino nuovo. Sa’ di settembre, sorrisi, miele di castagno e una buona sigaretta.

  17. ho un progetto, ne ho già parlato a ladyale, se hai tempo passa dal mio blog in cui è più o meno descritto, e su di te ci conto.ciao,anto nio.

  18. E è più tornata dalla Calabria, oppure sei mai andata a trovarla in Calabria? e come continua? belle storie semplici e delicate. Un saluto, Ale
    (vai sul blog di mediceneman, e leggi ti va?)

  19. I tuoi sono cortometraggi neorealisti in forma di parole; mi accomodo in poltrona e aspetto la prossima proiezione..Buo na giornata.

  20. Eheheheh… amica mia anche io me lo chiedo spesso, visto che mi dibatto ancora nella precarietà… :). Ma non mi hai detto se ti interessa il progetto di a… ci stai? Baci, Ale

  21. La mia donna si chiamava Giovanna e aveva un marito alcolizzato e nove figli. La guardavo con molta attenzione sperando di riuscire a scoprire il suo segreto. Nel mio credere di bambina infatti, se mia mamma aveva dei punti allo stomaco con tre figli, una con nove figli doveva avere per forza una cerniera…… era quella che cercavo di vedere

  22. E’un bel racconto , è rimasto l’affetto….. …Cara Noti, il coraggio per fare lo scherzo non mi manca e poi sono una burlona di natura, in quanto a scrivere il post non posso promettertelo perchè ultimamente leggendo qua e la mi viene la voglia di denigrare….è cosi bello poter ridere , ma a quanto pare la gente non è capace……… ciao cara Noti buona serata

  23. Quelle come lei sono le persone piu’ vere , quelle semplici , che saranno sempre sincere e non ti tradiranno mai!
    P.S. Te’ Possino Ammazza’! Ma proprio un post sulla disgrazia maschile del diradamento dovevi postare?!?
    Guarda che ne faccio uno sulle tette cadenti eh!! :)) non è il tuo caso ovviamente….U n Bacione grossoooooooooo o

  24. Ho riflettuto sulla questione PELI. Ebbene, i maschi risentono ancora la tragicità legendaria del taglio della treccia tra i guerrieri. Era un segno di perdita di vigore, e non solo di virilità maschile. Una cosa grave, corrispettivame nte destabilizzante per le donna, sarebbe quando un uomo le dice: “Sei tanto buona, comunque!”

  25. riguardo al progetto, il protagonista del racconto del 29 febbraio sarà bianco, maschio, spavaldo sicuro di sè…vuoi aggiungere altre caratteristiche ? i post saranno(speriam o) tutti pubblicati il 29 e con lo stesso titolo…ciao.a ntonio

  26. la “donna” è rimasta nell’altra casa…insieme a tutto il resto..insieme alla vita che non ha più motivo di esistere…Puli sce la polvere lasciata dal tempo e con lei lava via i ricordi…i miei…Un abbraccio cara Noti…Sofia

  27. Ho appena scritto un commento di ringraziamento a Vanessa e anche qui vengo a ringraziare per il favorevole commento lasciato dalle mie parti. Il fatto che i vostri due commenti abbiano in comune l’idea o l’ipotesi di una realizzazione in formato audio gratifica le mie dita, che però non sanno parlare e si limitano a inchiodare i tasti a parole. Cmq chissà…mai dire mai. I miei saluti.

  28. La 500 fu la mia prima auto,che ricordi stupendi ho di quella piccola macchinetta, ora che le serve non ci sono piu’ le 500 sono tutte d’epoca e le ‘serve’ hanno la bmw poiche’ sono collaboratrici familiari.Bei tempi, oddio ma quali?Quelli delle 500 o delle bmw! Che dire!? Sai Noti, se riesco a vincere al Superenalotto, mi compero un quadro di ‘BOTERO’, ogni volta che ne vedo uno da te, sospiro e sogno di averne uno tutto mio, anche falso , chissenefrega, esistono i falsi d’autore! Non e’ che per caso tu, sai, oltre che scrivere, pure fare un quadro? Io quasi ne avrei la certezza! (alice)

  29. Due righe nella cronaca locale, o forse nemmeno quelle. Così va il mondo. A proposito, “Ornella c’est moi”: il vampiro che mi ha creato ora mi porta con sè, per il viaggio estremo… D’ora in avanti al posto mio sibili, borbottii senza senso dell’etere. Singulti elettrici, soltanto. — Radioricevente, che non trasmetterà mai più.

  30. conosco molto bene le donne calabresi: hanno una pazienza minerale. solo questo salva gli uomini, calabresi e non. Ma tu queste cose le sai. Ci sono forse cose che non sai?

  31. Un rapido passaggio, per darti la buonanotte per far si’ che la seta indiana possa renderti felice dei sogni perduti, e che l’ agata possa donarti la forza che domani siano dinuovo con te. Ad un passo dall’ anima e dalle labbra

  32. Cazzo! Poi dicono che non esiste il blocco dello scrittore. E’ tre ore che cerco di scrivere qualcosa e non riesco assolutamente. La colpa è tua, perchè, cosa si può mai scrivere a chi ha già scritto tutto? Non puoi fare altro che ammirare ed apprezzare, magari incuriosito da quei segni lasciati su un foglio o magari folgorato dalla bellezza delle parole cagate su un blog. La verità è che per quanto mi riguarda non so neanche se questa donna è mai esistita, ma di sicuro se devo immaginare preferisco pensare che non l’hai mai dimenticata e non t’ha mai dimenticata. Io non potrò mai dimenticarti. Voleva solo capire quei segni e non ha mai imparato a leggere forse. Volevo solo imparare a scrivere e non mi hai mai insegnato.

  33. In ritardo non posso fare a meno di commentare questo post.Farsi fare il numero dal prete pur di salutarti, hai di che esserne fiera. ciao

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