INTEGRAZIONE

 

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Mi vergogno di essere italiana.

Si. Mi vergogno, cari colleghi. Mi vergogno di sedere in questa giunta. Non credevo che un paese come il nostro potesse covare tanta rabbia, tanto razzismo, tanta intolleranza.

Noi dobbiamo intervenire per impedire che uomini, che esseri umani, ancorchè neri, vivano nello stato pietoso in cui li ho trovati quando sono stata nella periferia nord della nostra bella città. Immondizia ovunque, cloache usate come abitazioni, fogne a cielo aperto e un olezzo insopportabile anche per me che sono abituata a stare in mezzo a voi. No, non offendetevi. Sapete come mi è caro il prossimo, sapete come mi sono sempre battuta per i diritti umani. E’ dunque intollerabile che questi giovani stalloni neri debbano vivere abbruttiti in mezzo a topi e acque di scolo, col rischio di spargere malattie contagiose e che non si possano lavare se non pagando 50 centesimi nei nostri bagni pubblici. Io vi chiedo, vi scongiuro di dare loro una casa, di fornire loro il necessario per una vita dignitosa, di renderli presentabili. E’ un investimento che il nostro Comune deve fare se vuole davvero essere considerato un Comune illuminato. Si chiede solo come contropartita che questi maschi ebano, questi cioccolatini dai muscoli torniti, questi mandingo glabri e dalle bocche succose dispensino felicità in un apposito locale attrezzato, che potrebbero essere le vecchie scuole dismesse, nella massima riservatezza e comodità. E cerchiamo di non essere bacchettoni ma aperti e liberi nel pensiero. Vi potranno accedere, da ingressi indipendenti, sia uomini che donne. Catene fruste vibratori doppi e altri giocattoli non verranno forniti ma potranno essere utilizzati se portati dalla clientela.

Grazie, gentili colleghi, se vorrete alzare la mano e unire il vostro voto al mio voto.