MARIA

Fu solo il giorno dopo, quando andò in granaio per stendere i panni lavati con la cenere che lo vide dondolare. Non si era preoccupata non vedendolo rincasare la notte precedente, era abituata alle sue assenze su cui non indagava per non sentirsi ferita. Depose la cesta con le lenzuola pulite, si sedette su quella vecchia cassa che sapeva ancora di grappoli maturi e iniziò a parlagli:
“No, non riuscirei mai a tagliare quella corda che ti tiene sospeso e non sono neppure sicura di volerlo fare. Mi infastidiscono solo i tuoi occhi sbarrati, quegli occhi che ho amato tanto da dimenticarmi del figlio che non hai mai voluto darmi, per cui ti guardo i piedi che continuano a ciondolare per quello spiffero che non hai mai riparato. Mi accorgo ora che è più la tua non presenza ad avermi riempito la vita, il tuo non esserci, il tuo non fare. Non è stato per dispetto, è successo e basta. Ecco, la tua bocca adesso è proprio come lo è sempre stata, con le parole morte in gola strozzate dalla sofferenza di un mal di vivere che non ho saputo capire ma che ho intuito. Che buffo nome ti hanno imposto, adesso non riesco neppure a pronunciarlo sottovoce mentre mi viene naturale finalmente darti del tu. Non si può dare del voi ad un uomo che pende dalla trave di colmegna e mi perdonerai se non so come si chiama in italiano. Se solo fossi riuscita a parlarti come faccio adesso guardandoti i piedi, perché sarebbe stato troppo sfrontato fissare i tuoi occhi azzurri, forse, ecco, forse avresti rimandato il gesto e forse sono stata muta come sempre aiutandoti silenziosamente a portare a termine il tuo lavoro. Chi ero io, povera contadina ignorante, da impedirti di compierlo? Che parole avrei potuto usare se neppure riuscivo a venirti vicino nelle sere di gelo fuori e dentro il letto? Suoneranno due rintocchi per te che sei un uomo e quando sarà la mia ora verrò accompagnata da un unico rintocco per ricordarmi anche da morta che sono la metà di te che adesso mi penzoli davanti e non ti accorgi che, per la prima volta, non sto piangendo”.

Felice si impiccò a 34 anni Maria ne ha 98 e nessuna intenzione di morire