ASSASSINIO



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Quando la volante 32 con il commissario AVALON e MEDICINEMAN arrivò, il corpo straziato di VITOCALMONTI, come risultò dalle bollette luceacquagasrifiutimultepersos teviatateeuntelelaser che spuntavano dalla sua bocca, era appena stato coperto. Sollevando il lenzuolo il commissario vide le numerose percosse che avevano colpito quel corpo fino a procurargli la morte. Per la prima volta MEDICINEMAN si sentì immediatamente di rivelare le cause del decesso tanto erano evidenti: colpi inferti con un matterello alternati a colpi di scopa di saggina. L’uomo era stato evirato con un bisturi e i cani del quartiere, igienisti, stavano ripulendo la strada leccando il sangue.

Non erano passati 5 minuti che il suo l’ispettore capo HOFAME gli si avvicino’ allungandogli un “rustico” che aveva acquistato all’autogrill Pavesi. Solo quando vide gli occhi fiammeggianti di AVALON ritrasse la mano del panino e allungò quella del cellulare: Avevano trovato un altro morto.

SOFTBEAR fu trovato legato ad un albero del parco delle rimembranze completamente spalmato di miele. Un nugolo di vespe aveva fatto il resto I suoi organi genitali gettati a terra erano divorati da un marabunta, uno sciame di formiche combattenti che i pompieri arsero con un lanciafiamme con le palle ed il pisello di SOFTBEAR.

Il ritrovamento di FILOLOGOS avvenne in modo casuale. Durante la perquisizione di un gommone albanese videro che il cordino di avviamento del motore aveva un qualcosa di strano: era troppo corto. Non ci volle molto per capire che quello che spuntava era un cazzettino e che il resto del corpo era stato compresso nel motore stesso. La capitaneria di porto di Bari pose sotto sequestro l’imbarcazione e i resti dell’uomo inseriti in un sacchetto di plastica trasparente della Coop, reparto frutta e verdura.

Non fu stupita Avalon quando l’ispettore HOFAME le si presentò con la divisa piena di macchie di fritto misto comunicandole il luogo del ritrovamento del sedicesimo cadavere.

CATTIVEINCLINAZIONI se ne stava in equilibrio precario. Il vento faceva dondolare il suo corpo nudo : un ombrellone Algida gli era stato conficcato nel culo, ma l’impalazione , che doveva essere stata particolarmente dolorosa vista la smorfia del cadavere, non era stata perfetta e il morto ciondolava pericolosamente. I suo genitali, tagliati con un tronchesino da piedi, furono pestati da MEDICINEMAN arrivato trafelato ed in ritardo come al solito portando la notizia di un altro ritrovamento.

Il ritrovamento del diciassettesimo cadavere avvenne durante una manifestazione ufficiale. Il Sindaco di Blogtown strappò il drappo che nascondeva il busto di VIRGILIO a cui aveva intitolato la piazza quando un urlo gli lacerò il timpano destro.

ARTISTA1969 se ne stava in piedi, nudo, con gli occhi sbarrati. Il corpo ricoperto di cera, tanto che per un momento si pensò di costruire un museo delle cere per contenerlo tanto il lavoro era venuto bene, si stava liquefacendo col caldo ed intorno si avvertiva un nauseabondo odore di cera, sangue e argilla. Si scoprì infatti, poco distante, che il pisello e i testicoli dell’ARTISTA erano stati ricoperti di argilla e cotti al forno. Furono strappati di mano alla signora Violetta che ci voleva fare un portafiori.

Era notte fonda quando squillò il telefono di casa di AVALON . In vestaglia ed ancora assonnata si precipitò in uno scantinato infestato da topi. Il cadavere esangue di FALLING-RAIN era disteso su un materasso di crine, i polsi e le gambe legati alle sbarre del letto e una miriade di topi avevano mangiato i suoi organi riproduttivi lasciando però intatto il resto del corpo. MEDICINEMAN, si toccò furtivamente le palle controllando che se ne stessero ancora al loro posto.

La nottata era appena iniziata. AVALON mando’ HOFAME a prenderle un caffè.

L’ispettore rimase nell’”open-bar24su24” il tempo di mangiarsi 4 bomboloni alla crema caldi, 3 tramezzini coi gamberetti e uno al tonno, una spremuta d’arancio, un uono sodo e una piadina al prosciutto, e al suo ritorno le volanti stavano già partendo per il luogo del diciannovesimo e ventesimo cadavere. Questa volta gli uomini erano 2.

Come risultò da un rapido controllo anagrafico i cadaveri appartenevano a KRESHATIK e al buon soldato SVEJK. Legati schiena a schiena e puntellati da due vecchie baionette piantate dentro al cuore che li reggevano in piedi, puzzavano terribilmente di birra tanto che MEDICINE MAN non ebbe difficoltà a decretarne la morte per affogamento in un fiume di Pilsen. I loro organi riproduttivi galleggiavano in un boccale di cervogia e un barbone cercava di afferrarli per mangiarseli e poi trangugiare la bevanda.

L’alba era vicina quando arrivarono da AZIONE UOMO. Il proprietario della mitica Capannina lo aveva notato solo alla chiusura della discoteca. Il corpo nudo di AZIONE era stato tutta la notte appeso alla lampada stroboscopia del locale creando molta allegria nei clienti che credettero che quel corpo nudo fosse una trovata geniale del P.R. I suoi genitali non furono trovati, ma si sa in una discoteca c’è sempre molto casino, oppure i cani delle unità cinofile avranno avuto molta fame, vista la levataccia.

AVALON stava uscendo dall’ingresso artisti quando li vide: due testicoli enormi sbucavano dalla tuba di un orchestrante mentre il resto del corpo era stato premuto dentro allo strumento con un pestello da pesto alla genovese. Il pisello usciva dal bocchino dando allo strumento una dignità al limite del ridicolo. LIMINARE-206 non avrebbe mai più contato le parole, non avrebbe più ascoltato musica. LIMINARE era diventato musica. Nell’afferrare lo strumento con le mani protette dai guanti in lattice MEDICINEMAN schiacciò un tasto e le 2 palle volarono per aria finendo il volo sull’hotdog che HOFAME stava addentando. Non trovò mai più un sandwich così saporito.

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L’uomo della medicina non aveva ancora iniziato a disporre i flaconcini contenenti polveri e rilevatori di sangue che arrivò la telefonata: Il settimo cadavere troneggiava come una polena sulla prora della Vasilissa un carretta del mare ristrutturata nei cantieri spezzini Nuda come le altre MARINAIOIOSONO teneva nella bocca spalancata 100 candeline rosa accese e la cera calda lcolava sul seno disegnando inquietanti immagini

Non avevano ancora rimosso il cadavere che dalla centrale arrivò la chiamata. Nella pinacoteca di Brera, appesa ad una parete, incorniciata come un quadro con un chiodo conficcato in mezzo alla fronte per reggere tutto il peso del corpo penzolava il corpo della DONNADIQUADRI. In bocca le erano state cacciate carte da poker in numero sufficiente per vincere 98 giri di carte, negli occhi il profilo verticale di un mare rosso.

Il commissario AVALON iniziò ad incazzarsi e prendendosela con l’uomo della medicina iniziò a smontargli il camice bianco strappandogli prima le maniche poi le tasche e proprio mentre stava staccando il quarto bottone squillò il cellulare: si sarebbe dovuta dirigere immediatamente a’internet point di viale Rossigni dove avevano rinvenuto il corpo di ANIMAGENTILE, questo il nome che risultava dai documenti trovati in una borsetta rosa accanto al cadavere. Il viso della morta spuntava dallo schermo del computer mentre il resto del corpo era stato compresso fino al punto da stare nel cassone dell’hard-disk smontato appositamente per far posto a quella carne fredda. Nella bocca fusibili, valvole molle e laschedavideo di win 95 e la scheda audio di un macintosh.

AVALON sapeva che il caso stava sfuggendole di mano, d’altra parte i collaboratori che le avevo dato non erano certo delle cime investigative e MEDICINEMAN continuava la collaborazione solo con l’aiuto di strane pillole rosa che ormai ingurgitava come fossero tic-tac

ILIANETTO fu la decima vittima . La morte orribile della donna provocò un conato di vomito ad AVALON. Il corpo nudo era stato intrecciato come la trama di una tela alle sbarre di ferro della prigione regionale Fu il detenuto della cella del piano sottostante ad accorgersene perché le goccie di sangue richiamarono un numero inverosimile di scarafaggi ghiotti di quel liquido scarlatto. Furono chiamati i pompieri con la fiamma ossidrica per liberare quel corpo martoriato e ancora non avevano finito il loro lavoro che fu lo stesso direttore del carcere a chiamare il commissario AVALON. La cercava il Ministro degli interni . “Guai in vista” mormorò tra se’ e controllò che non ci fosse campo in quell’edificio: non voleva altre telefonate quella mattina.

Spuntavano cadaveri come funghi in un autunno piovoso e il panico stava dilagando a BLOGTOWN e non se ne vedeva la fine.

AVALON vide invece benissimo quel mare di merda in cui era immersa HALYA. Le rimanevano fuori solo gli occhi spalancati e i capelli elettrici. Quando la sollevarono con la gru si scoprì che era stata crocefissa prima di essere immersa negli escrementi animali. Usarono gli idranti per ripulirla dopo aver fatto evacuare il quartiere per inquinamento olfattivo

Quando arrivò l’ennesima chiamata di emergenza ormai il livello di sopportazione era agli sgoccioli. AVALON chiese chi era morta e alla risposta “KI” si inalberò violentemente” Mi state prendendo per il culo? Ho chiesto chi è morto, non voglio che mi rispondiate chi chi!” Il siparietto andò avanti per tre quarti d’ora prima che AVALON capisse che KI era il nome del dodicesimo cadavere trovato nudo, manco a dirlo, alla fiera del libro di Torino sommerso da una piramide di libri di Gianni Rodari e Ada Negri. Spuntava solo un braccio gonfio e viola: tra le mani teneva un quadrifoglio. Alle volte il destino ha proprio voglia di scherzare.

MEDICINEMAN solo allora fu illuminato da un pensiero che gli sembrò geniale: le vittime erano tutte donne, ci doveva essere un perché!
Non fece neppure in tempo a riferire la scoperta al commissario che la voce gracchiante della radio comunicò il ritrovamento di un altro corpo. Quello di un maschio, razza caucasica, con gli organi genitali strappati. Si rallegrò di aver taciuto.

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La trovarono riversa sulla tastiera del computer. Se il commissario AVALON non le avesse spostato il dito la lettera M avrebbe continuato a ripetersi all’infinito. Il corpo, completamente nudo, non presentava segni di violenza, solo un piccolo ematoma nella regione occipitale destra. La causa del decesso fu chiara a tutti i presenti quando rimossero il cadavere. Era stata soffocata da un numero incalcolabile di BRIOCHES ficcate nella sua bocca a mo’ di sfregio.

La seconda vittima , tale PALOMBELLAROSSA fu trovata nuda sul bordo di un fosso di irrigazione da un contadino che stava arando il campo con una motozappa appena comprata al consorzio agrario che stramaledì per avergli venduto un attrezzo scadente per poi stramaledire tutte quelle puttane che andavano a crepare nel suo campo. Il trucco pesante e le scarpe con la zeppa che la morta indossava erano una chiara indicazione del mestiere della vittima La morte doveva essere arrivata lentamente soffocata com’era da fogli si carta contenenti poesie che le uscivano dalla bocca dal naso e dalle orecchie

La PORTINAIA la scoprirono solo dopo una settimana. Il corpo in avanzato stato di putrefazione rendeva l’aria del condominio irrespirabile al punto che la signora Erminia, quella del 5 piano chiamò i pompieri credendo che la fogna fosse otturata. Il corpo galleggiava nei liquami e un braccio aveva otturato il buco di scolo. In bocca le trovarono peli di animali non meglio identificati su cui il RIS di Parma sta ancora indagando.

Dopo quella telefonata del Questore AVALON decise di prendersi una giornata di respiro e proprio mentre indossava l’impermeabile giallo il telefono squillò annunciandole il ritrovamento del quarto cadavere

Fu un cameraman della RAI che mettendo a fuoco la camera per la ripresa della Messa domenicale vide un corpo nudo penzolare da una statua del colonnato di San Pietro. LADYALE andò in mondo visione prima ancora che arrivassero le volanti, proprio mentre una guardia svizzera tentava di coprire le pudenda della vittima.

La polizia Lappone solo allora chiamò il commissario AVALON . Mesi prima avevano trovato un corpo congelato, niente di strano in quella regione. Il particolare inquietante era la causa del decesso che faceva somigliare quel delitto a quelli italiani. La povera VANESSA, come fu subito identificata, era stata trovata con 400 pennelli tondi a m. corto serie 7 Winsor & Newton – martora Kolinsky 1a scelta conficcati in gola.

SETTEPAROLE la trovò un bambino delle elementari davanti alla direzione didattica con il vocabolario “ il grande dizionario Garzanti della lingua italiana, quello dalla copertina verde, piantato nella trachea. Le doveva aver sfracassato le mandibole per farglielo entrare dalla bocca e l’aspetto doveva essere particolarmente ributtante tanto che l’innocente rimase muto per il resto della sua breve vita

Solo allora che i giornali iniziarono a parlare di serial killer e decisero di chiamare l’uomo della medicina, tale MEDICINE MAN per avere un aiuto concreto.
E iniziò l’attesa del settimo delitto.

NOTIMETOLOSE ricercatrice nella biblioteca dell’archivio di Stato di BLOGTOWN

DONNE

Io l’ho fatto sotto la cascatella, a Pejo, mentre andavamo alla diga di Pian Palù. “Ultima chiamata per Mister Valantine” e lui che mi scopava alla grande nei cessi del gate 64 per Monbasa. Ricordo quella volta nella stradina di campagna quando il contadino venne a trainarci con il trattore perché si era piantato nel fango e col cazzo che il 4×4 da solo ce la faceva. E quella volta al ristorante? Quando mi sfilò le mutande e iniziò a frugarmi fino al punto di riuscire a farmi fare i gargarismi con il Marzemino appena stappato? Non voglio neppure ricordare quando il mongolo alla frontiera finlandese ci urlò “Porci” in russo dopo averci sorpreso incastrati tra il vano portavaligie e la retina sfondata. E che ne dite di quella volta che mi incantonò sotto il palco un quarto d’ora prima di salirci sopra per tenere un discorso sull’opportunità di una discarica a 22.000 cittadini incazzati? Nei racconti delle donne essere state oggetto di possesso erotico nei luoghi più strani o pericolosi è sinonimo di passione erotica vera. La vecchia centrifuga della lavatrice è un ricordo da lavandaie. Il vero amore il nostro uomo ce lo dimostra solo se ci zompa addosso mentre siamo in coda all’ACI e l’acida signorina alla cassa urla “Il prossimo” sgranando gli occhi vedendo che le sue mani sono sotto il nostro maglione e mentre lui si giustifica con una “ La voglio adesso” lei si alza stizzita e chiede una pausa-caffè. Niente è più esaltante che far schiattare gli altri di rabbia sbattendo loro in faccia il nostro desiderio, la voglia di allargare le gambe a quell’uomo che non sa tener ferme le mani fino a casa e una volta chiusa quella porta spalanca le finestre e, come un nuovo Christopher Lambert in Greystoke: la leggenda di Tarzan, lancia il suo “ Uh Uh Uh Uh Uh” di bestia che ha raggiunto l’orgasmo.
Siamo donne, splendide donne innamorate.