CONFESSIONE

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I SETTE SACRAMENTI

CONFESSIONE

Il sabato pomeriggio eravamo tutti in chiesa inginocchiati con le mani giunte e terrorizzati per quello che avremmo dovuto raccontare Io ripetevo mentalmente l’atto di dolore, pensa che figura se me ne fossi dimenticata un pezzo.
Ma peccati può avere una bambina di pochi anni? Che offese può aver arrecato a Dio? Che razza di abomini può aver compiuto da far piangere copiose lacrime alla Madonna? Non ho ubbidito ai miei genitori e ho litigato coi miei fratelli. Ok, ma mica posso dirgli solo questo? Che figura ci faccio? Devo pensare. Qualche altro peccato devo pur averlo fatto. Vicino a me si sedette Vanni che aveva avuto la fortuna di essere il primo ad andarsi a confessare. Sottovoce gli chiesi che peccati avesse confessato per trarne spunto ed arricchire la collezione dei miei, ma i peccati dei maschi mal si addicevano ad una femmina: io mica potevo dire al padre confessore che avevo fatto a pugni con Luigi dopo la partita a calcio perché mi aveva strattonato la maglietta e mi aveva fatto lo sgambetto durante l’azione. Dai sforzati, mi dicevo ma per quanto ci pensassi non ne trovai.
Fu allora che mi ricordai dei 10 comandamenti. Ne avrò pur infranto qualcuno, quelli sono peccati grossi, la signorina diceva che erano peccati mortali, quelli che ti mandano all’inferno direttamente senza neppure passare dal purgatorio e se ne avessi commesso anche uno solo sai che bella figura che ci avrei fatto?
Le bestemmie le avevo sentite certo dagli adulti ma non ne avevo mai detta una, la mamma diceva brutte cose di quelli che le pronunciavano, a messa ci andavo tutte le domeniche anche quando non ne avevo voglia come nelle giornate fredde e nebbiose di un inverno che non finiva mai, ecco forse sul quarto avevo dei dubbi: cosa significasse onorare il padre e la madre mi era rimasto oscuro, era una parola troppo difficile che mal si accostava ai miei genitori dunque decisi che non potevo averlo commesso, di uccidere non se ne parlava neppure se si escludevano le zanzare d’estate ma, si sa, quelle non contavano e quelle cose sporche che facevano le bambine poco serie , quelle grandi che si mettevano i collant e facevano le risatine quando vedevano i maschi io di certo non le avrei mai fatte perchè mi facevano schifo anche se non sapevo neanche cosa fossero. Di rubare non ne avrei mai avuto il coraggio e sinceramente avevo tutto quello che una bambina può desiderare anche la Barbi con gli accessori, ecco si qualche bugia potevo anche averla detta ma roba piccola non degna certo di menzione ad un prete sconosciuto e il nono e il decimo dei comandamenti mi ero convinta che non fossero rivolte alle bambine perché come si può desiderare una donna mi chiedevo nella più innocente incoscienza? Mi rimanevano i peccati veniali, ma visto che valevano meno che senso avrebbe avuto raccontarglieli? Gli avrei solo fatto perdere tempo.
Così, quando venne il mio turno gli dissi: ho solo 2 peccati da raccontarle, ma se mi lascia crescere farò in modo di arricchire la lista. Mi fece dire 3 ave ed un pater davanti all’altare della Madonna e mi sembrò di sentirlo ridere dietro la grata.