MAMAN

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Mio figlio è buono sa. Liberi la testa dai soliti preconcetti.

Se lo avesse conosciuto da ragazzo se ne sarebbe reso conto subito. Cosa crede? L’ho educato bene: si è sempre lavato le mani prima di sedersi a tavola, e mai, mai una volta che non si sia vestito di nuovo per festeggiare il mio compleanno. Ordinato, puntuale, a volte un po’ silenzioso, ma cosa vuole, ha sofferto molto quando lo misi in collegio.  E’ la’ che successe. Gli diedero fuoco.

Lunghi mesi al reparto grandi ustionati poi finalmente uscimmo e lui non era più il figlio che conoscevo. Ho imparato a conoscere un altro bambino. A capirlo, perché io lo capisco con lo sguardo. E cerco di aiutarlo. Me lo disse subito il medico che aveva bisogno di sostegno dopo quel fatto e chi meglio di una madre può stargli vicino? Con me si è sempre confidato e io l’ho sempre aiutato a risolvere i suoi problemi. Così quando mi disse che dovevo aiutarlo a pulire il garage, mi sono rimboccata le maniche e sono scesa. Ci sono voluti 10 litri di varechina perché il sangue era ovunque. Le aveva già messe nei sacchi del pattume, ma qualcosa doveva averli bucati, che so, un anello o un’unghia, perché si era formata sotto i sacchi una grossa chiazza che continuava ad allargarsi. Per quello ho preso i loro vestiti e li ho usati per asciugare il pavimento. Quando le abbiamo caricate in auto, il garage era immacolato, le pareti ridipinte e la sega circolare disinfettata. Sa quel genere di donne possono avere malattie pericolose. No, no, non le abbiamo sepolte, lui non lo sopporta a causa della claustrofobia: le abbiamo bruciate.  

Ci si sente meglio quando  ogni cosa è riposta nel luogo adatto. L’ordine prima di ogni altra cosa.

E poi la pulizia.

La pulizia è fondamentale.