CHIAREZZA

Ha portato la video cassetta che voleva vedere e non avendo lei un videoregistratore , non rimaneva altro da fare che invitarla a casa mia. Riconosco che la sfuggo come la peste e questo non va bene. Ma ci sono cose che fatico ad affrontare come la resurrezione dei morti. No, non la resurrezione di Cristo, alla quale credo come ogni brava cristiana, è la resurrezione di un ugandese della chiesa evangelica avvenuta nel 2001 in un villaggio africano quella a cui non credo. E per la prima volta ho il coraggio di dirglielo in faccia e che la piantasse di invitarmi a quelle messe di guarigione di pseudo-santoni che ti fanno cadere in trance alla sola imposizione delle mani e che la finisca una volta per tutte di invitarmi a pregare in luoghi inquietanti dove donne isteriche pregano un Dio in lingue sconosciute e uomini impavidi lo lodano chiedendo che l’elettricista faccia loro un buon preventivo di spesa per la messa a norma dell’impianto elettrico della casa.
Ho letto la delusione nei suoi occhi per la mia mancata conversione ad una fede che ha bisogno di segni per vivere e uscendo mi ha tranquillizzato dicendomi che continuerà a pregare per me.
Chiudendo la porta Dio mi ha sorriso e mi ha chiesto un bicchierino di anisette.