INIZIAZIONE

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“Tu lo sai che io sono vedovo da qualche anno e sai anche che non sono poi così vecchio da aver rinunciato al sesso per sempre.  Succede allora che trovo una vedova, una di quelle ancora con del “morbino” “ Morbino”? “ Ma si sai il genere che va nei centri anziani a ballare a cucinare le salsicce e il gnocco fritto, hai presente no?” “ Come no, sono una nota frequentatrice di quei luoghi di ritrovo, preparo la mia vecchiaia” “ Bene. Allora la invito una sera a uscire e poi, non potendola portare a casa, in fondo è sempre la casa di mia moglie, chiedo ad un amico se mi presta la cascina che ha sulle colline. Non ridere, ma col fresco la prestazione è migliore. Mi metto all’opera e devo dire che faccio un bel lavoro per i miei parametri e per la mia età ma quella è del tipo “ non ne ho mai abbastanza” e così continuo di trombo e di lecco per una buona mezz’ora. La vedova era bagnata come un mocio Vileda prima di strizzarlo e dunque molto scivolosa. Non è stato volontariamente che ho iniziato a scoparmela mettendole un dito nel culo, è che i due buchi avevano la stessa  elasticità ed apertura , aggiungici il terreno scivoloso, insomma a fartela breve ero la che la scopavo dietro da dieci minuti quando sento la sua voce affannosa che dice: William, scusa se te lo dico ma mi stai scopando il culo.  “Scusami non me ne ero accorto” le dico smettendo immediatamente” Devi credermi, non volevo” “No, non ti preoccupare è che ora avrei bisogno di qualcosa di più consistente.” “ Dovevo arrivare a  67 anni per metterlo nel culo ad una donna facendo anche la figura del rimbambito? E tu piantala di ridere!”

 

 

ANOMIA

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Vedo una donna carica di pacchetti e sportine sbracciarsi in maniera così scomposta correndomi incontro mentre le persone che la incrociano si allontanano credendola invasata. Cerco anch’io una scappatoia ma il traffico non mi permette di passare dall’altra parte della strada.

 

 “Carissima, ma ciao!” mi urla in un orecchio stringendomi in un abbraccio che rischia di incrinami la settima vertebra e schioccandomi un bacio sulla guancia.

“ Chi cazzo è questa?”

“ Ma che bello averti incontrata dopo tanto tempo”

“Sarà una vecchia compagna di scuola su cui il tempo si è divertito.”

“ Guarda parlavamo proprio di te ieri sera con la Chiara , la Chiara , te la ricordi vero?”

“ Chiara.  Ne conosco 2 di Chiara. La figlia dell’ingegner Lamarini che ha 14 anni ed escludo che questa tettona teutonica si riferisca a lei, l’altra è la santa patrona d’Italia, la francescana, morta ad Assisi nel 200 circa e dunque da scartare a priori”

“ Ma certo che te la ricordi, che stupida che sono”

“ Se te lo dice lei sarà vero.”

“Tu sei sempre quella di buona memoria, imparavi una poesia in due letture”

“ Già. E’ per questo che non capisco come faccio a non ricordarmi di questo vortice di parole sparate senza prendere aria per ossigenare i polmoni e la testa”

“ Ti trovo bene, ma come fai a rimanere sempre la stessa? E la pelle, ma guarda che pelle che hai?!?!??! Io sto cadendo a pezzi, Guarda qui. Le vedi? No, dico, le vedi le braccia?  La vedi questa ciccia cascante? E dire che vado in palestra 3 volte a  settimana e sai cosa vuol dire per me fare dello sport no? Ero la persona più lontana dall’attività fisica che ci si potesse immaginare”

“ E’ un incubo, ma la mitragliatrice non si inceppa mai?  Devo trovare il modo di sganciarmi da questa pazza

“Ma tu che fai nella vita? Ti sei sposata? Hai figli? “

“Ti risponderei anche, se solo mi lasciassi parlare”

“Io mi sono sposata e ho anche due splendidi bambini. Ma sono entrata a far parte delle ex. Eh si, sono separata, anzi, tra un po’ divorziata. Non si andava d’accordo, non c’era dialogo tra noi”

“ Capisco molto bene il tuo ex marito. Oddio, ma chi è questa? Cosa vuole da me? Come cazzo si chiama e come fa a conoscermi?”

“Adesso che sono libera ho talmente tante cose da fare che non so proprio dove sbattere la testa,  giro come una trottola dalle 7 di mattina alle 2 di notte.  Ma sono rinata. Dovresti seguirmi per un giorno per capire e ti chiederesti anche tu come reggo a questo ritmo”

No grazie, giuro che mi fido

“ Adesso devo scappare ma mi ha fatto un mare di piacere vederti. ti lascio il mio biglietto da visita: c’è il numero di cellulare, quello di casa, la mail e il giorno del mio compleanno, simpatico no? Adesso che ci siamo riviste non voglio più perderti di vista. Devo scappare che sono in ritardassimo. Bacio bacio e chiamami, Rosa!

Rosa?”