APLASIA

 

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Fernando è morto solo in una calda mattina di luglio.

Dei suoi quattordici figli non c’era nessuno a tenergli la mano.

La donna che aveva sposato 60 anni prima era andata a vivere con una delle figlie  dopo averlo visto allungare le mani sul culo della badante, un anno fa.

E dire che Fernando, uomo tutto d’un pezzo, un contadino che alla vita aveva chiesto poco e dato molto.

Si alzava all’alba da quando era ragazzo per pulire le bestie nella stalla. Poi c’era la campagna e la sera quando si tornava nel casale, non si iniziava a mangiare se prima non si era recitato il rosario. Non contavano le suppliche della moglie, le lamentele delle figlie, la fame dei piccoli, la rabbia dei maschi. 

Niente gonne corte, niente frivolezze, niente amici in quella casa. Solo lavoro, fatica e preghiera.

Così i suoi figli se ne andarono uno dopo l’altro al compimento della maggiore età.

Rimasero soli lui e sua moglie a recitare quel rosario al ritorno dai campi. In quella casa silenziosa le lacrime della moglie rimbombavano fino ad assordarlo ma l’udito con l’età cala e alla fine è solo un fastidioso bisbiglio.

Si, Fernando ha dato molto ma alla sua campagna, alle sue bestie.

Mai un sorriso alla madre dei suoi figli, mai una risata durante quelle interminabili cene fatte di pasta e silenzio.

Fernando è morto solo e nessuno ha versato una lacrima.