PRAGA Ho i capelli raccolti, trattenuti dalla matita che porti sempre nella giacca, si, perché tu non usi penne o, peggio, stilografiche, tu usi matite Faber Castell 2B, tratto deciso. Ma non mi sono innamorata di te per questo, questo è solo un particolare che ha certo la sua importanza ma non è mai stato determinante. Decisiva è stata invece la tua voce quando mi hai fermato sul Ponte chiedendomi di ritrarmi. Non ero stupita della richiesta ero stupita che mi fosse stata fatta in italiano. Non ho un’aria italiana, non vesto da italiana. E’ un’altra delle cose che non ti ho mai chiesto. Ma non si chiede mai quando si ha paura della risposta. Si lascia scorrere come il corteo che va verso lo stadio per la finale dell’Eurolega e fa chiasso come la Moldava che inizio ad odiare e che mi riempie gli occhi di acqua mentre esci dal bagno con l’asciugamano stretto sui fianchi. Cosa ci faccio in questo albergo, in questa città che ha perso la sua magia perché tu gliel’hai rubata per regalarmela in una notte dentro una Lanterna Magica? Aspetto il tuo tempo. Sei il mio Golem che ti accetti o no. Ma sei di argilla che mi piaccia o no. Appoggiata al davanzale della finestra, con la tua camicia addosso a coprire l’essenziale, ti do le spalle ma sento che mi stai guardando. nato da una incrocio di esperienze con haikumeccanico |
TERRITORI
TERRITORIultima modifica: 2006-05-15T13:35:00+02:00da
Reposta per primo quest’articolo
sei struggente talvolta..io son facilmente struggibile,ma tu sei abillima nell’ars scrivendi. Complimenti
Te lo scrivo anche sul Web, sempre ad un libello superiore.
Ribalto il concetto dicendo che i libri non insegnano nulla più di quanto non si abbia già provato sulla pelle, altrimenti difficilmente arriverebbero. Quindi una volta letti si possono allegramente buttare, dal momento che si ritrova ciò che l’esperienza diretta ha già impresso in modo decisamente più forte. Quello che non si è conosciuto io invece lo prendo con stupore, con meraviglia, e con l’interrogativ o del “chissà se mai mi capiterà”. Come faccio a prendere per certo quello che non conosco? In che modo mi posso ritrovare?
questo post è bellissimo. non so se è così facile cancellare i ricordi ma ci proviamo sempre.
una torta come? farai assaggiare anche a me?
A te non so più cosa dire… lascio un silenzio che dice molto, vado a leggere l’altro blog
Per qualche arcano motivo mi dice che non esiste quel blog!?
“I libri non ti insegnano niente che tu non debba poi provare sul tuo corpo.” Sei sicura di questo prima e di questo poi?
Sin qui avevo creduto che tutto quello che troviamo nei libri è un semplice ritrovare quello che abbiamo già vissuto. Se dovesse essere il contrario avrebbero quel sapore accademico, simile alla muffa, alle cose stantie. Megli allora tenerli in frigo certi libri. Ecco la cucina che ritorna.
Non capisco perchè parli di schivare e di alibi. Comunque ne ho incontrate di persone che se avessero schivato certi mattoni, avrebbero meno dolori in testa. Pessoa che guarda la vita alla finestra. Almeno lui ha scritto cose straordinarie, ma quanti fannola stessa cosa attraverso i libri senza lasciare nulla che valga la pena di fare un sacrificio cosi grande?
A parte che non so di preciso come sia un’applicazion e Java… non ho nessun link o altra per cosa per cui si debba attaccare un dialer…. fammi sapere se te lo fa ancora, perchè vuol dire che qualcosa o qualcuno si è attaccato al mio blog
Diveretente oggi. Ti immaginavo appunto in cucina, sembra quasi che mi dai conferma. Immagino che leggi e fai torte. Che hai una montagna di libri, che prima che ogni piatto sia sfornato ti ricordi di un pranzo già vissuto in un romanzo dell’800. Di un anatra all’arancia gia mangiata da un eroe prima di una famosa battaglia. Immagino che ogni cibo che gusti abbia questo sapore antico in cui diventa impossibile distinguere la cellulosa dall’amido, dalle zucchine. Un abbraccio Les.
Spero che mi inviterai per un the.
Padrona di non credere ma è la pura verità. A dire il vero ne ho combinate anche di peggio…Un bacio, Patty
meriterebbe la cittadinanza onoraria tanto amore viscerale, reso rovente da quella promessa di fuga. Un amore non lo si può uccidere uccidendolo, se nemmeno gli occhi inondati dall’acqua della Moldava ne hanno spento le braci. un bacio.
Ma qualcosa di eterno che sappia restare intatto è troppo chiederlo? Qualcosa che non perda la sua magia..nel suo eterno divenire…? Datemi un essere consapevole della sua divinità…che sappia tramutare un attimo in eternità e viceversa? Se io esisto dovrà pur esistere un mio simile o quel giorno gli dei o chi per loro hanno sfornato un pezzo unico? E per giunta buttato via lo stampo? 🙂 Ti bacio
In questi giorni di acuita sensibilità, leggere il tuo post è stato come stemperare le emozioni. Bello.
ricordo che napoli in confronto a praga è un giardinetto d’infanzia riguardo alla spregiudicatezz a di mariuoli, ladri e borseggiatori
haikumeccanico, lo visiterò. allora complimenti a entrambi!
bella città praga.
ps. Io non sono interista ma rido lo stesso
anche tu fai ritratti di storie…belle come sempre. baci
ah praga… devo tornarci. credo sia l’unica citta’ che sogno spesso, mi e’ rimasta incisa pure nel subconscio.
OT_
X me è meglio essere consapevoli che succedono anche queste miserie…. ciao!
tu non ti preoccupare per il mio culo e fammi assaggiare la torta. rido
in ogni nostro scritto appare sempre in qualche modo la parola fine.. ma siamo noi donne che in ogni inizio vediamo già una fine? siamo noi donne che facciamo sì che la tortura inizi ancor prima di arrivare? non so.. spesso però ne lo chiedo…ed alle volte lo sciacquone lo vorrei tirare e poterci vedere sparire dentro tutti i brutti pensieri che sempre mi affligono all’inizio di una nuova storia… bacio Noti notissima Noti sei sempre una grande 😉
Hai ragione Noti, è che…è che…dovresti conoscere il mio “Piccolo”. Io lo so che sbaglio, ma lui mi tocca il cuore…credo riuscirebbe a strapazzare anche il tuo 🙂
oddio, dicono davvero che sia diventata cara, piu’ o meno di una puttana non saprei dire.
Incrociati un po’ con me, ti faccio vedere io cosa puoi scrivere sul serio…
eh eh,non faccio mai complimenti immeritati!
Buonagiornata dolce donna di ferro
la rifarai? io sono paziente, aspetto quella buona.
Tutto vero,e pensare che tutti questi errori solo perchè innamorata
vedi,sei una tenera,dolce donna di ferro,un bacio
Cara Noti , perfetti? Forse per l’inizio dei tempi..alcune cose le modificherei… un esempio il ciclo femminile tutti i mesi quando non ci si vuole riprodurre…ch e senso ha? O la riproduzione stessa? Posso capire quando dovevamo ripopolare il mondo..ma adesso basta…:) Ormai dovrebbe essere inversamente proporzionale.. questo fisicamente parlando..Per “il sentire” o anima…o quanto altro..siamo sicuramente di una raffinatezza indicibile…ma per evitare questo abbruttimento.. .dove sono i maestri di vita illuminati che dovrebbero affiancarci dal primo raggio di luce…? Dirai.. il bello è cercarli e trovarli…e così trovare noi stessi…ma forse bisognerebbe che fossero loro a cercarci e trovarci nel contempo..così eviteremmo che questa umanità da possibile perfetta e divina si trasformi in sub-umana…Ci sarà sempre qualcuno che resta indietro e arranca e non sa trovare la strada…e allora occore che una mano li afferri e li conduca verso quell’olte che ci appartiene..Ti abbraccio sei sempre cara Sofia
come ormai avrai ben capito io trovo sempre il mio senso ai post che difficilmente corrisponde al senso di chi lo ha scritto… in fondo mi succede anche con i libri.. e forse spesso mi succede anche quando qualcuno mi parla.. sarà un mio limite.. ma a me piace.. vivo le mie sensazioni nelle parole degli altri.. bacio Noti 😉
Hai ragione: una bava viscida che non si leva mai…nemmmeno col candeggio! Patty
Noti , mi rendo conto che abbattere la muraglia cinese, per quanto estesa sia, sarebbe stato più semplice. Il muro di Berlino è caduto l’anno dopo che l’ho attraversato. Ho fatto appena in tempo a guardarmelo per bene. Desolante come tutti i muri. Ma tu sei diversa, la tua ostinazione è divertente e gustosa. Specialmente perchè come tu stessa dici per te non esistono territori intermedi tra giustificazione e castigo. Visto che non amo i castighi ideologici, allora mi dai solo la possibilità di approvarti. Sotto sotto lo so che mi lasci dire, mi lasci parlare tranquillamente , mi lasci sparare le mie balle. Come te io mi diverto in queste discussioni, ma solo appunto se mi lasci essere cosi, che posso scherzarci su un poco. Perchè l’allegria mi piace al contrario della pigrizia e della noia e dell’idolatria per i libri. Più parlo di vivere, più mi rimetti come soggetto l’attività di leggere. Divertente no?
Hai ragione le teste di cazzo c sono sempre… buona giornata!
A
Mia cara mi avevi promesso pensieri piu colorati.
Mi avevi detto che il nostro doppio puo’ essere più bello, migliore e geniale di quello che riteniamo e che spesso si tratta solo di paura. Invece ti ritrovo qui un po incazzata (si può dire vero?) con gli uomini, (che appunto sono l’altro più evidente che conosciamo) e vedo pure che dici in giro che non esistono più uomini veri.
Io allora mi incomincio pure ad insospettire. Mi viene di pensare, che magari troppe donne sono troppo agressive, ideologicamente intolleranti convinte di rappresentare sempre il bene, la sensibilità e la verità.
No il disprezzo generalizzato quello no. Noti ..no.
Dai Noti io appartengo al genere maschile ti assicuro che con il genere femminile ci sono molti scambi possibili e molto interessanti.
Un appello dal tuo diario lo posso lanciare?
Ti prego dammi questa possibilità non mi censurare (maledetta censura)
Ecco ll’appello
Viva i maschi, viva gli uomini. Difendiamoli perchè non ci sono femmine senza uomini, ne uomini senza femmine.
l’appelo continua dicendo: se potete intrecciatevi, se non ne siete capaci camminate in parallelo, sulla linea continua ed intrecciate solo gli sguardi.
L’appello finisce cosi.
E’vietato l”uso del rullo compressore, è agevolato l’uso del violino.
(citazione da scoprire per cinefili)
Noti spero tu voglia firmare per prima il mio appello lanciato incautamente, ma coraggiosamente dal tuo blog.
Ciao Un abbraccio. Claudio
ciao noti. non ti ho più sentita, spero vada tutto bene. come al solito non un’incrinazion e emotiva tra le tue righe, nessuna zigrinatura. perfirasi per: sei un genio.
Vedi se ti piace il soggetto: stanza d’albergo per otto ore, tu con indosso un completino intimo modello Tinto Brass, io con stecca di viagra formato famiglia, POI SI CHE AVRAI DA SCRIVERE…MA TANTO…
Ah! Praga !!! Attraversa il ponte e prendi sottobraccio la tua certezza , di lacrime utili, lo sciacquone ne ha viste troppe 🙂 (ciao Notissima !)
grazie, sei un tesoro! eppure il rapporto con questo libro è stato tormentato. fino a metà lo guardavo con sospetto, tutto strambo e storto senza capo nè coda…..alla fine mi ha ammaliato, me ne sono letteralmente innamorata, e mi è rimasto dentro, come se nella storia avessi vissuto anch’io. baci
Mmmm.. bell’incrocio. . Non so quale fossero le razze di parltenza.. ma capisco xché si preferisce sempre un bell’incrocio ad un senso unico…
;-P Cx
aspettando la torta e non solo, fumo l’ultima sigaretta della notte. ti bacio.
Spero più lontano possibile,ma quando chiuederò con il blog,tu sarai un prezioso ricordo,buonano tte.
Esulto hai firmato l’appello.
Intanto perchè non ho mai represso la mia parte femminile, anzi non puoi sapere fino a che punto io le lasci spazio senza mai dimenticarmi di essere maschile. Se leggi bene nel caso del mio commento mi riferivo però alla figura dell’ “altro” . E l’altro è comunque diverso, rappresenta la differenza che aiuta però a specchiarci meglio. Le tipologie no, nonostante tutto, nonostante mi piaccia mettere ordine alla conoscenza, quelle no. Definire il tipo sarebbe fuorviante. Non ti posso prendere sul serio, amo troppo i sottili divertimenti. Claudio
Traghetti…tra ghetti..in maniera indiretta, magari senza la necessità materiale di afferrare la mano sudaticcia..ma a modo tuo..anche qui lo fai…”carogna ” Caronte…Un bacio diurno Sofia
Fin da piccola e sempre crescendo, ho avuto con mia madre un rapporto molto conflittuale. Lei portava dentro di sé squarci di disperazione profonda, oceani di solitudine endemica, una leggera follia a volte faticosamente controllata, altre lasciata selvaggiamente libera. Aveva un marito che l’adorava e cinque figli, cresciuti con pochi abbracci e molta severità. Ero piccola, non la capivo e la odiavo, pur amandola immensamente, radicalmente, profondamente. Ho sempre pensato non mi amasse, ma mi ha educata, insegnandomi quei principi di nitore morale, che ho cercato di trasmettere ai miei figli. Era una donna complessa, intelligente e bellissima, ma profondamente disturbata a livello affettivo. Mi ha segnata. Ricordo che dicevo sempre, quando avrò dei figli miei, non farò questo, non farò quello…e non sapevo, chiaramente, che quello di genitore è il mestiere più difficile al mondo. Che si va a tentativi, che non esiste un manuale che possa insegnarti ad essere un buon genitore, che 80 volte su 100 sbagli. Ma di una cosa sono convita e cioè che compito primario di una madre sia amare incondizionatam ente i propri figli e, soprattutto, dimostrarglielo stando loro vicini, ascoltandoli, aiutandoli e capendoli, parlando con loro, dando un certo tipo di esempio. Non sempre ci si riesce, ma l’importante è metterci il massimo dell’impegno. E’ in questo modo che si educa un figlio. Non fraintendermi Noti, non è trita retorica la mia, ma mai, come in questo caso, bisogna divenirlo madre, bisogna crescerlo un figlio, per capire di cosa si stia parlando. Ho fatto, oggi, un minisondaggio. Ho chiesto ai miei ragazzi quale fosse la cosa che, secondo loro, un genitore dovrebbe fare, prima di ogni altra per i propri figli. Mi hanno risposto entrambi “amarli, ascoltarli ed esserci, sempre e comunque”. Sono una madre con molti, moltissimi limiti, ma questa loro risposta mi ha fatto capire che qualcosa di buono e giusto nella mia vita sono riuscita a fare. Mi piacerebbe, se ti va, che tu leggessi un post che ho fatto a novembre del 2005, su mia madre. Si intitola Orme. Ho l’archivio come te, non è difficile trovarlo. Comunque sia, grazie.
Non so, io mi preoccupo parecchio davanti a giovani estremisti perchè difficilmente cambiano idea… buona giornata !!
bravi che bel racconto, atmosfera e parole e facce delle persone, io vi dico bravi. la reine
notinnnnnnnnnnn nnaaaaaaaaaaa non ci vado più a piacenza il prbolema di salute che ho (niente di grave ma davvero davvero rognoso) non me lo concede… come stai tu? dany
mi hai ricordato tante cose, ma con te é sempre così, non si é salvi mai, hai il potere di infiliare il dito nel buco e girarlo…hai visto il mio link su Praga? azzo Noti, a volte mi fai paura. Un bacio forte forte se tu fossi qui ti abbraccerei con forza, Ana
andare via?no,adesso comincio a divertirmi,ma anche questo è un gioco,io gioco così,seriamente ;O.T.?buonagiorn ata
Ma pensi che davvero ci si possa liberare dei ricordi che ti legano ad un posto o ad una situazione? Io credo di no…
Giò, non mi avranno più nemmeno a me. Giuro! Besos, patty
Bello sto post…ma molto triste! 🙁 …Tornerò a visitarti…int anto perchè non fai un salto sul mio?
poi passa a vedere il mio bannerino! bacio bacio bacio!
addirittura le occhiaie? non ci credo, noti. presto arriva la seconda parte.. ma non sono più così soddisfatta di questo racconto, ora..
Ciao Principessa , come va la dalle tue parti? forse la prossima estate capito su….Viene a Bellaria Jonathan Frakes..Come chi é? E’ l’attore che interpreta il mio alter ego RIKER in star trek !!!!!….Mille Baci
Fare l’amore a Praga deve essere molto romantico. Non ho capito però con chi l’hai fatto… O era un sogno? E se sognavi hai bisogno di confessarti!
Liofilizzata
Offendermi? E perchè mai? Uno scambio onesto, rispettoso e sincero di idee, anche se parte da esperienze diametralmente opposte e porta a risultati in contrasto tra loro, è sempre bene accetto. Nella vita c’è sempre da imparare e l’opinione altrui potrebbe anche rivelarsi fonte di miglioramento. Concordo con te su una cosa, gli eccessi, sia nel positivo che nel negativo sono sempre dannosi. L’ideale sarebbe la giusta via di mezzo, ma credo che, negli affetti, sia molto difficile raggiungerla, perchè i fattori in gioco sono molti e spesso diversi tra loro. Dipende dal carattere, dal nostro passato affettivo, dalle esperienze fatte, dai segni che tali esperienze ti hanno lasciato addosso, dalla sensibilità di ognuno di noi…talmente tante sono le variabili che trovare un equilibrio, credo sia quasi impossibile. 🙂
ti piacerebbe che mi dessi fuoco eh? e invece, ciccia!
Mannacc…
Sei sparita?
Sempre brava e originale, anche se non rispondi alla domanda: ‘come stai?’. Se hai la forza di scrivere così va già bene. Un abbraccio, Ale
Si, è anche per te!
Quasi delusa di non leggere nulla che non abbia gia letto… mi hai abituata bene ^_^
Ma guarda un aculeo di riccio che può combinare,potev i scendere per la scalinatella e fare la mia stessa esperienza,se vuoi te la dono,buonagiorn ata
notinaaaaaaaaaa aaaaaaaaa come stai?
Ciascuno di noi, in un senso o nell’altro ha lasciato a Praga un pezzetto di cuore. Chissà perché?
Non è la prima volta che sento e leggo di questa necessità di slegare i luoghi dalle persone con gesti dissacranti come portare un nuovo amore dove se ne è vissuto uno che è finito… A me piace invece legare i luoghi e le cose aòòe persone, al punto che preferisco perdere luoghi e cose piuttosto che slegarli da un ricordo. Un bacione Giovanna, buon w.e. 🙂
Matite.ne so qualcosa.tutta la vita con esse.A scatto,di legno…Ci ho disegnato,piu’ che altro.Non c’ho mai scritto.Ne ho sempre una in tasca.Non porto giacche.Nei jeans o nel giubbotto.E’la madre dei miei scarabocchi,opp ure un antistress.Poss o girarla per ore tra le dite.La mia bacchetta magica.Questo post potrebbe essere atato scritto a matita.Sfumato con tuti i toni possibili…Con una stilo?Anche,ma con qualche parola sbaffata ai margini.Ciao.
Sono anni che desidero Praga!