PAROLE

Poi mi chiedi di parlare.
Parlare di cosa? Sono ormai due anni che continuo a parlare, adesso sono stanca. Ho imparato che le mie parole non servono a niente, non hanno un suono, non producono cambiamenti.
Continui a guardarmi con gli occhi gonfi di lacrime, ma non le cedi.
E allora inizi a parlare tu e mi racconti di una grande festa fatta di discorsi di circostanza, mi parli di altre parole che altri hanno detto e che pochi hanno ascoltato. Ho smesso di ascoltarti perdendomi nella tua pelle che avrei voluto accarezzare e che non tocco da tanto, troppo tempo.
Vorrei che spegnessi la tv, vorrei che intorno a noi non ci fosse nessuno che mi chiama e interrompe il filo delle tue parole lasciate andare per trattenermi. Le stai esaurendo, me ne rendo conto mentre cerchi da me un appiglio per continuare a parlare: un appiglio che ti nego. Ho rinunciato a darti consigli e in fondo non è quello che vuoi da me. Vuoi che resti lì, che mi sieda e ti ascolti. Vuoi avere ancora del tempo per guardarmi, fotografarmi con la memoria prima che scompaia ancora. Non riesco. Mi fa ancora male. E allora rimango in piedi con la borsa in spalla, pronta a scappare come sempre quando il dolore è insopportabile.
Come quella sera seduta ad una lunga tavolata di legami. Se solo avessi girato il capo i nostri occhi si sarebbero incrociati. Ho ostinatamente tenuto lo sguardo fisso davanti a me. E tu prima di andare via, faticando nel metterti la giacca, senza guardarmi hai sussurrato: non hai mai sorriso e ti sei morsa le labbra.

PAROLEultima modifica: 2003-09-25T02:08:59+02:00da notimetolose@v
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17 pensieri su “PAROLE

  1. Notte in cui non sai ricordarti il tuo nome e ubriaca di sogni ti domandi se saprai ritrovare la strada per te e per lui..Poi sorridi e ti accorgi che ci stai camminando sopra…i tuoi occhi ormai non hanno più bisogno di luce..sei tu la via. Un abbraccio Sofia

  2. c’è tanto dolore in quello ke hai scritto, ma l’unica cosa ke mi viene da dire adesso è…wow..sei bravissima, nn smetterò mai di leggerti..un bacio!!!

  3. Secondo me tu valorizzi troppo l’opera di Botero. Dovrebbe ringraziarti, sai. E diventare il tuo illustratore personale. Conquisterebbe tutta quella fascia di pubblico che non apprezza il suo lavoro. P.S. Oltre ai motivi personali che non sto a dire, tu sei uno dei motivi per i quali sento la necessità di cancellare. Oggi per esempio sarei tentata di chiudere del tutto i battenti. P.P.S. Siccome sono una portinaia curiosa mi piacerebbe farmi un po’ gli affari tuoi. So che non è bello, però vorrei sottoporti una specie di questionario. ciao

  4. Sapere che è li, seduto proprio da quella parte. Non voltarsi. Percepire il peso del suo sguardo, sentire la voce. Il corpo urla, vuole spostarsi, vuole ruotare su se stesso. ogni singola particella attirata e tirata, scissa, senza controllo. Non voltarsi. Nemmeno un secondo. Basterebbe un niente e gli occhi agganciati, persi svelerebbero ogni segreto. Non lo voglio più fare. Piccolacicci

  5. Ho letto un libro tempo fa, quest’uomo scelto a caso e, beh non importa il contorno, non era proprio il massimo. Comunque la scena è questa, viene penetrato con un ferro rovente, parla di carne tenera, di fusione tra uomo e metallo, di occhi grandi sbarrati, del netto sapere che sta per morire. Sono rimasta ferma per giorni sul pensiero della chiara percezione delle cose senza possibilità di sfumature. Una specie di senza speranza, un non-ritorno assicurato. Maremma oggi non ho la tisana di erva mate, l’intorno mi è troppo vicino, come fossi carne viva. Ahi, che bello. Ho il cuore in mano, vado a posarlo.

  6. Ciao Notime, sto piangendo te lo giuro, l’ho scritta io questo tuo post, forse con qualche dettaglio diverso… Ho girato le spalle, non più erette, per non veder, non sentire quell’urlo che lancio ogni tanto dentro a sconquassarmi tutta, che mi fa rendere adunche le dita che pianto con leggerezza in fronte per non farne uscire la testa…se son felici il Gorini o Ciccillo, e chi può dirlo? Ma tu che cammini sulle righe, haffner, realgar, la postina, halya, piccolacicci, jahira, the swordman….son felici loro? dimmi puoi dirlo? e io? Si può tacere in eterno, fingere accettare? finire, subire, morire, con il proprio consenso? non ho risposte per te amica, non ho risposte nemmeno per me, vorrei poterti dire , forse, non mi arrendo.

  7. che intensità, noti, che stringimento al cuore. bellissimo questo post. c’è dentro una tale confidenza coi sentimenti che pare non ci sia incantamento o malessere che possa esserti estraneo. smack (colfavoredelle nebbie)

  8. Ti sei morsa le labbra?? Ma in quella tavolata non c’era da mangiare?? E poi.. magari non ti sei girata perchè avevi il torci-collo.. oppure c’era qualcosa di meglio da guradare.. lui non può essere così presuntuoso!!

  9. Forse.. il mio commento è stato un poco fuori luogo.. siete tutti così profondi.. io vorrei smetterla di vederci così a fondo nelle cose.. non si può stare tutto il tempo col cuore in mano.. esso s’asciuga.. e poi sgocciola per terra.. lascia il segno indelebile della sofferenza.. eh si.. perchè felici non si sa mai se si può esserlo o se lo siè stato qualche volta .. a volte si sta meglio ma non si può dire d’esser felici..

  10. Che tristezza Noti, eppure fiere ed orgogliose, stupide o saggie siamo sempre noi a farci il male maggiore.Che ne dici sarà per questo che ci amiamo e odiamo tanto?

  11. Magari ti vengo a trovare in quel labirinto..e se vuoi ti porto fuori ad ammirare l’universo..un attimo..poi ti riconduco indietro…in quella macchina del tempo..ponta per un altro salto…un altro viaggio..un altro sogno..un altro amore da far finta di dimenticare..sa pendo che nulla si dimentica..dava nti a due calici di vino…un fuoco..e una luna piena…a ballare nude..in attesa dell’alba. un abbraccio Sofia

  12. Parole,parole disperse nel vento se nessuno le ascolta..parole che non emettono musica, non emettono suoni se la persona a cui sono rivolte non riesce a captarle. Parole importanti o parole inutili, in questo contesto sono uguali, sono solo parole. Parole che il vento disperde intorno a noi, parole che si sovrappongono nell’aria, che giungono a chi sono indirizzate senza una logica perchè non vuole ascoltarle o forse non è in grado di capirle. Quel vento che però improvvisamente è cessato quando eri su quella tavolata…bast ava un piccolo alito di vento per farti girare verso lui. Questo lo capivi,sapevi che bastava pochissimo per far si che il tuo capo si voltasse verso lui. Forse per questo non hai sorriso,forse è per questo che ti sei morsa le labbra……

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