METEORISMO

 

FernandoBoteroTheFirstLady.jpg

Vengo da una famiglia del proletariato e se sono arrivata a rivestire la prima carica dello stato non devo dire grazie a nessuno. Le borse di studio mi hanno assicurato l’istruzione, il resto l’ho conquistato giorno dopo giorno, con decisione, fermezza e autodisciplina. Se il mondo politico mi stima lo devo soprattutto ala mia correttezza. Vesto con sobrietà mi trucco senza eccessi e Vanity mi ha eletto donna dell’anno sia per la classe innata che mi riconoscono tutti che per le capacità comunicative. Dunque mi sembra quanto meno riduttivo minare le basi di una solida carriera politica per una scoreggia che mi è scappata. A dire la verità quando ho sentito che voleva uscire ho pensato che sarebbe stata una scoreggina come le altre che faccio sempre quando sono alla scrivania presidenziale: mi sposto un po’ a destra per sollevare una natica e sento l’aria uscire, la pancia finalmente libera. Ci vuole classe anche nello scoreggiare. Veloce, silenziosa. Indolore. Nessuno se n’è mai accorto. Forte di questo, quando mi sono trovata davanti il presidente degli Stati Uniti d’America, non ho avuto dubbi. “Adesso la mollo” e così ho fatto. Ma non so se sia stata la polenta della cena o i cavoletti di Bruxelles quella che è uscita è stata veloce come al solito ma molto rumorosa e odorosissima. I microfoni delle telecamere hanno fatto il resto. Solamente il Sole24 ha elegantemente titolato con il verso dantesco: ed elli avea del cul fatto trombetta.

Per tutti gli altri sono la presidentessa scoreggiona e, ai summit mondiali, nessuno mi si siede vicino.