PITTORI

4b66106231e6d3197968bac534d38d4a.jpgAle ama le donne.
Ale ama le donne sbagliate, sempre.
Ha due pieghe profonde sul viso che lo fanno assomigliare ad un cane, gli occhi trasmettono la tristezza silenziosa degli abissi, le sue mani sono enormi e hanno il profumo della tempera a cui lo iniziò il primo grande amore a cui non bastava un operaio da amare ma perlomeno lo voleva artista. E allora lui comprò tele e pennelli per ritrarla e la perse dentro ad un paesaggio che regalò come dono di nozze ad un amico gobbo.
Poi fu la volta della piccolina, quella che gli arrivava ai fianchi e che lo voleva intellettuale. Si iscrisse alle serali che frequentò con profitto fino al raggiungimento del diploma da ragioniere che non gli sarebbe mai servito lavorando da un artigiano che costruiva blocchi di cemento per l’edilizia. La piccola se ne andò quando Ale le presentò il tecnico dei televisori chiamato per riparare un tv che lui non accendeva mai.
Intanto sua madre moriva e quel posto vuoto fu occupato dalla miope svanita che lasciava cicche di sigarette sui mobili di casa bruciando il bordo di quei ricordi familiari. Prima ancora che Ale capisse che quella donna cercava solo un appartamento senza canone d’affitto la miope se ne andò con l’uomo dalla villetta a schiera e nel trasloco gli portò via il canapè, l’unico salvato dalle sue bruciature di sigaretta.
Ale adesso beve caffè corretto con la grappa, vive coi topi in giardino, mi ha dipinto di spalle mentre mi raccolgo i capelli e non sorride mai.