BENEMERITA

 

 

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Ieri sera alle ore ventidue circa, proprio mentre stava terminando il programma televisivo denominato “Don Matteo” che io e il brigadiere Togni stavamo guardando, l’appuntato Magnoni ci comunicava che in via Pizzomondo, al civico 65, un gatto ero stato lanciato dal terzo piano.

 

Senza indugio spegnevamo l’apparecchio video come da istruzioni, contenute in apposita circolare del ministero competente, nei casi di chiamate urgenti e ci recavamo nella suddetta via laddove non trovavamo tracce del felino defenestrato ma udivamo distintamente urla e pianti provenire dall’interno 12/A.

Tempestivamente salivamo le sei rampe di scale e una volta arrivati davanti alla porta dopo aver recuperato il fiato, suonavamo ripetutamente il campanello senza ottenere l’apertura della porta che solo allora decidevamo di sfondare con una spallata datale dal brigadiere addestrato con apposito corso presso il nucleo Ros Roma.

L’abitazione era a soqquadro, a destra una donna dal viso tumefatto, si presume da calci e pugni e che accertavamo successivamente essere la moglie, piangeva su una poltrona di vellutino giallo, uguale a quello di mia zia Bice, in piedi un uomo che teneva per il collo un ragazzo, che successivamente accertavamo essere il figlio, ormai cianotico.

Celermente perquisivamo l’appartamento ma del felino che, successivamente scoprimmo essere denominato “Pallino”, nessuna traccia.

Mancando il corpo del reato si stende verbale ma non si inoltra alla procura per la contestazione del reato di defenestrazione e presunto omicidio del micio Pallino.

 

Verbale dell’Arma redatto in data del 30 novembre 2009.