TURCHE

Certo per gli uomini è facile. Basta che si mettano a favore del vento, lo tirino fuori e la fanno ovunque. In autostrada li vedi fermi nella corsia di emergenza , in piedi vicino alla macchina e poi, passando, noti un getto da fontanella che si perde nella campagna. Per le donne i problemi sono multipli: quando ci scappa non possiamo fermarci sul ciglio dellla strada, come minimo dobbiamo imboscarci nel primo cespuglio che vediamo. E anche la scrollatina che possiamo darci in mancanza di carta igienica non sortisce gli stessi effetti di quella che si danno gli uomini: ci rimane un senso di bagnato molto fastidioso.
Ma il vero problema sono i bagni dei locali pubblici.
Ci va già bene se sono due locali diversi, uno per le donne, uno per gli uomini. Ma nella maggior parte dei casi e soprattutto nei centri storici, i bar hanno un unico sgabuzzino che serve per tutti i sessi e di grazia se ti danno le chiavi del cesso; dopo una attenta analisi di come sei vestita, di come parli e una spietata analisi che comprende se ci si può fidare, puoi accedere a quel vano maleodorante che chiamano toilette. Nell’istante stesso in cui chiudi la porta inizi la valutazione di come fare la pipì. Non potendo appoggiare le coscie sul bordo del water pieno di gocce di pipì di altre donne, o rivesti il bordo di carta igienica, sempre che ci sia, o inizi l’equilibrismo di tenerti i pantaloni sollevati dal pavimento mentre li abbassi e afferri la parte dietro per non pisciarti dentro i calzoni, poi cerchi il punto esatto, il centro del buco, rimanendo in bilico mentre magari ti cade il cellulare dalla tasca del giubbotto che non ti sei potuta togliere visto l’angusto spazio che ti è stato assegnato per assolvere funzioni corporali indispensabili alla sopravvivenza.
Dicono che il water sia stata una grande invenzione, ma se posso permettermi, io preferisco la vecchia turca delle osterie di campagna dove devi solo essere svelta quando tiri lo sciacquone a spostare i piedi per non bagnarteli e riesci sempre a centrare il buco senza altri equilibrismi.

TURCHEultima modifica: 2003-12-14T02:30:00+01:00da notimetolose@v
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34 pensieri su “TURCHE

  1. Non c’entra niente col post, ma mi stavo chiedendo se tu volessi “venire con me in vacanza in una baita in montagna”… 🙂
    ciao ciao
    Sabrina

  2. Behh stavolta ti becco sul fatto… Ogni volta che mi capita penso ad una scritta sul muro del servizio in questione ” non vi si chiede di fare centro ma almeno fatela dentro” Buonanotte e buona domenica

  3. Per restare in tema , ma vogliamo rendere onore al caro , vecchio , e diciamo pure inadeguato oltre che in disuso , cesso tipicamente romano che porta il nome del grande VESPASIANO?

  4. eh si, davvero difficile l’equilibrismo a cui madre natura ogni tanto ci costringe, la mia preferita comunque rimane quella di quando ero bambina. Tra le vigne, sulla terra nera dell’Etna rivoli di giallo e odore di erba. Ancora adesso, se passo da quelle parti, faccio qualche deposito. Buona domenica.

  5. La turca? E’ stata l’invenzione più civile/civilizz ante dopo la democrazia ateniese. P.S. Sgattaiolare: c’è lo sgattaiolare selvatico e quello vile. Le donne adorano il selvatico. Io tendo a sgattaiolare vilmente perché ho paura degli inseguimenti.

  6. I bagni…c’è stato un periodo della mia vita che ne avevo una vera passione…ho conosciuto bagni in ogni parte del mondo..entravo per conoscere la vita oltre le apparenze…lì le miserie venivano a galla..ed il sublime esplodeva….E nei bagni o anche amato piegata su lavandini e tazze di porcellana…co me in preghiera su inginocchiatoi …a gridare la mia gioia di essere donna….. Un abbraccio Sofia

  7. ohhhhhhhhhh finalmente una che la pensa come me. E poi a far la cacca ti puoi accucciare, che e’ il metodo migliore, l’ho sentito anche in tv. Tze’! Io una volta da ubriaca, nell’equilibri smo ho anche passato le punte dei capelli per terra nei cessi di milano centrale. Ora li porto un po’ piu’ corti… non ti accuso di aver pisciato nel ruscello gelato, ma l’aver fatto parte dei boyscouts…..s to pensando al girone a cui affidarti.

  8. Anch’io sono per il water alla turca, nei luoghi pubblici. Peccato che siano rarissimi, come quel bene prezioso chiamato cartaigienica. Io non ci provo neanche, se non è alla turca. (la portinaia)

  9. Quando ci sono i bagni separati, io cerco di usare quello delle donne…è più pulito e ordinato e accessoriato… e mia moglie si diverte e dice che ho la faccia di bronzo…un abbraccio, vito.

  10. Per le mie esperienze da “maniglia” per l’ equilibrista in questione, posso assicurarti che la Turca e’ una soluzione splendida per tutti e due i sessi, anche per ragioni di igeniche. Un consiglio per quanto riguarda il difficoltoso reperimento della carta, utilizza il cavalier servente come scrigno per fazzolettini di carta, suppliscono in maniera eccellente al problema di umidita’. L’ unico problema nella sua diffusione e’ che non potro’ piu’ fare da maniglia, non sai quanto mi facciano ridere le scene che ne derivano , solitamente iniziate con : “Tu non guardare….”. Un’ appunto serio quanto hai scritto sul post sulla legge. Parole intelligenti e soppesate. Tuttavia cio’ che mi fa’ paura e’ che una legge e’ l’ espressione di cio’ che un paese pensa, sebbene sia in quel momento, cio’ che il paese o la sua maggioranza pensa…

  11. Buonasera cara amica… riesci come sempre a cogliere ogni sfumatura in qualsiasi circostanza, in ogni cosa che ti circonda. Concordo anch’io che le turche sono le soluzioni migliori per entrambi i sessi. Un bacione sperando che torni presto presto. Tnt

  12. tutto è iniziato quando una sera entrando in casa ho trovato appoggiato al tavolo un SuzukiRM125,reg alo della mia dolce metà (volevo vederlo se invece che in una casa unifamiliare stavamo in un attico!!) e ho iniziato a frequentare campi da cross…o si scoppia o si fa pipì,cespugli più o meno riparati..poi a cavallo mica puoi allontanarti molto e allora.alla fine ti fai pochi problemi..per i locali pubblici invece concordo evviva la turca (ma dove è l’attinenza con gli ottomanni?)

  13. E che ne dici dei bagni fatti per i disabili? Che altro che fare equilibrismi con quelle tazze così alte! E ti dici: ma perchè non se ne stanno a casa sti diversamente abili??? :)) Ale

  14. La turca oltre che ad essere la più igienica delle posizioni (non solo per le donne) risulta la più efficace per effettuare i relativi depositi. E’ scientificament e provato, infatti, che l’accovacciame nto provoca una compressione dei muscoli addominali favorendo così l’espulsione delle nostre scorie. Facciamo una petizione per farci ridare i nostri vecchi cari Vespasiani. Ricordo Via Foria … la testa fuori … la gente che passa … l’affare tra le mani … che libido! – Ciao Noti, di cosa sei capace!

  15. mia nonna aveva la gonna lunga e larga, e niente sotto (mica per seduzione: la biancheria non si usava granché, dalle sue parti). così in campagna le bastava allargare le gambe e sollevare appena la gonna, e – come diceva lei – “benedire la terra”. le ho sempre invidiato tanta serena naturalezza. ciao noti

  16. Vero.Ma la vera senzazione di liberazione si prova facendola fuori, per terra, magari di sera, protette dalla penombra.Inappa gabile la senzazione!
    La terra riceve quello schizzo caldo e penetrante, si solleva una leggera polverina e qualche goccia ti va sulle caviglie, oppure sul cemento che senti friggere all’impatto…
    Ogni tanto val la pena farlo.

  17. Sono pienamente d’accordo con te…meglio le turche!!!!Fanno meno senso…preferi sco restare in equilibrio sulle mie gambe piuttosto ke appoggiarmi (anke se nn mi appoggio mai,ma mi fa senso!)su un water dove si è già appoggiato kissà ki!!!!!!!!!Ciao bella, sei sempre un genio!mypassion !

  18. e davvero ci vuoi andare? sara’ semi disabitato, quei pochi che incontreresti sarebbero petulanti come i testimoni dei geova, sarebbero sempre tutti contenti e e tu non sapresti con chi sfoderare il tuo cinismo sarcastico e scurrile. La loro occupazione principale sarebbe cantare gli inni del signore e soprattutto non avrebbero bassi istinti, quelli che rendono piacevole la vita. Io saro’ all’inferno, un pezzo per girone ma sicuramente dai golosi la bocca e dai lussuriosi il culo e trombero’ come una pazza sulle note di un punk rock forsennato. Pensaci.

  19. Pensa quanto abbia dovuto soffrire io quando il mio compagno di vita decise di comprare un camper superaccessoria to(ama molto viaggiere, e fin qui poco male). Le dolenti note iniziarono subito, alla prima sortita, quando ci fermammo in un campeggio, per qualche giorno, prima di recarci in Spagna, ed io dovevo espletare le mie necessità biologiche.Non sto qui a raccontanti il dramma che si consumava sotto i miei occhi e alle mie orecchie: ascoltavo lui che mi sbeffeggiava, mi prendeva in giro, mi rimproverava di non avere uno “spirito avventuroso”. Ma che c’entra lo spirito avventuroso col dover usare un bagno, non mio, nè alla turca, che in seguito divenne una conditio sine qua non a fermarci durante quello strabenedetto viaggio; e questo furono costrette ad ascoltare le mie orecchie,. Quanto agli occhi…. La toilette, termine pomposamente scritto sulla porta, non era che un buco, dove a malapena potevi muoverti, ma, cosa più tragica, non era quel che si dice un esempio di pulizia, e dovetti fare delle vere e proprie acrobazie, in così poco spazio, poi. Aggiungi che di mio sono schifiltosa…. Continuammo ancora per qualche tempo i nostri viaggi in camper, ma sempre sull’orlo di una crisi di nervi, io,finchè rinunciammo e vendemmo il pomo della discordia, non senza recriminazioni da parte di lui, che ancora, di tanto in tanto dice che gli ho “tarpato le ali” Ma che ali vuoi tarpare, a me si sarebbe tarpato ben altro, se avessimo continuato(non sempre si trovavano nei campeggi i bagni alla turca!). Il tuo post, come sempre, è simpatico. Ti leggo sempre con piacere.Ciao(sc usa la lunghezza, ma mi sentivo di raccontare la mia esperienza.).

  20. io ho una amica che non si fa troppi problemi.. la fa dove capita… tutte le volte che si andava in camporella erano piu le volte che ci fermavano i carabinieri perche sorpendevano lei che pisciava che nudi in macchina…

  21. Mi ricordo il bagno di un locale di Cagliari, la stanza era un triangolo e quando la facevi le pareti nere e lorde quasi ti toccavano, se fosse stato per le donne quel bagno probabilmente la malcapitata avrebbe preferito farsela addosso piuttosto che farla li!

  22. Sai anch’io ricordo quasi con nostalgia “la turca”, sicuramente per un problema pratico oltre che igienico…nei bagni pubblici manca comunque sempre un appendiabiti o appendialtrecos e, basterebbe anche un chiodo… mi viene in mente quante volte ho dovuto legarmi le maniche , intorno alle quali avevo girato il cappotto per non farlo toccare in terra e tenendo il manico della borsa tra i denti. mi accingevo ad assolvere quelle necessità impellenti… Ma… ti racconterò un’altra volta del “cesso” della casa dei nonni, val la pena di farne un post, appena ho un minuto ti seguo a rota…e grazie per avermi ricordato quella straordinaria “sala di lettura”..

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