DIMENTICANZE

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La dannazione mia è avere cicli notturni sfalsati
E adesso vago per casa, ti scrivo,mi arrabbio con me per aver mancato un appuntamento, bevo, mi rinfresco in questa sera che ci ha regalato una tregua dall’afa.
Le gocce erano grosse, come lacrime di bimbe e come si arresta il piango infantile si è arrestato anche il temporale che mi ha svegliata. ( Confesso: temo i temporali, ma gradirei rimanesse un segreto, un piccolo segreto tra bimbe, di quelli che si fanno con giuramento solenne, ti cascasse la lingua se lo divulghi)
Nello spettacolo teatrale, un improbabile Shakespeare,c’erano fate dai lievi vestiti che come lucciole si perdevano nel bosco.
Ora ti domando: Io, che non sono una fata, posso perdermi ugualmente? Ti è mai capitato, in una città straniera, di voler caparbiamente perderti nelle viuzze lasciando la cartina da turista, per finire in luoghi dove il tuo viso scompare nei visi di altre 20 persone che non vedono in te niente altro che un essere umano, non un turista, non un curioso, ma una persona che passa in quella via, in quel momento, e fermarti in una vinaria in cui si parla una lingua sconosciuta, ma ordinare vino rosso e berlo adagio sperando che la tua mente rinsavisca e di te non rimanga altra traccia che una vecchia foto teletrasmessa a “Chi l’ha vista?”?

DIMENTICANZEultima modifica: 2003-08-24T10:15:00+02:00da notimetolose@v
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14 pensieri su “DIMENTICANZE

  1. ooohhh…si ..ma ti ritrovi sempre perchè hai un bagaglio pesante…e dove lo lasci?…se non vedi te rivedi lui, come uno specchio..hai letto il thè nel deserto, o hai visto il film?.anche lei si era dimenticata di sé…in un modo o nell’altro tutte noi quì, abbian cercato di farlo…un bacio ancora e aribuongiorno.. ma non buttarti dalla finestra , ti prego con tutta quella roba poi…sporchi la strada….

  2. Certo che capita! Eccome, ma poi pensi che dimenticarti di te sia un grosso sbaglio, ce n’è di peggio in giro. Che vogliono, anzi pretendono di essere ricordate e allora perchè non io?? Si dai, ricordiamoci di noi, di quando eravamo giovani fanciulle e si credeva che il mondo fosse nostro. Di quando eravamo bambine dispettose e godevamo di uno sberleffo fatto con la lingua. Ricordiamoci di noi stesse per le cose buone che abbiamo dentro e dimentichiamoci quando le gocce scendono su di noi a farci sentire il morso del dolore.Ciao Noti benritrovata

  3. I temporali!! Da bambina ogni volta finivo sotto il letto..non erano i fulmini ma i tuoni a spaventarmi..cr escendo ho capito che non è ciò che sembra più spaventoso il reale nemico…Non ho più paura…rifuggo le spiagge deserte durante i temporali..e non sosto in prossimità di alberi…aspett ando che spiova…chiudo il pc e non telefono…stac co le prese….e in culo al fulmine..e se ignorassi queste semplici regole lo farei con la consapevolezza che prima o poi uno di loro mi raggiunga e me lo sarei meritato…Mi vedi ? Sono davanti a te in quella vineria..a scrivere poesie sul tovagliolo di carta..ma se osservi bene a terra un invisibile filo di Arianna si snoda fino al parcheggio di taxi più vicino, o all’aeroporto, o alla stazione dei treni, o all’albergo dove la mia valigia attende..rigonf ia di altri viaggi…Faccio solo finta di perdermi e recito talmente bene che non mi accorgo del mio essere attrice..e la vita che scorre non se ne accorge..sono un quadro appeso alle pareti dell’anima…u na Gioconda che guarda in ogni direzione e sorride enigmatica…Un abbraccio nottambula amica…Sofia

  4. oh, capisco il momento, come quando al supermercato butti sul carrello un bel paccone gigante di carta igienica, tutti ti guardano come se avessi scritto in fronte “cagona”! :-DDD Buonanotte :-*

  5. La sfida più difficile per un essere umano consiste nel guardarsi allo specchio e dirsi: “ti amo con tutto il cuore così come sei”. Ciascuno di noi è amabile e merita l’amore..ora.. .subito. Ciao…mi piace il tuo blog. 🙂

  6. ma io mi dico! ma perche’ non lo faccio? Cos’e’ che mi lega a questo posto che in fondo odio, questo posto statico dove si lavora e si dorme a ciclo continuo? Quando mi decidero’ a levare l’ancora prima di impazzire! Due italiani non riconoscibili? Non ci credo! No no no non ci posso credere! Non puoi far vacillare una delle poche certezze che ho nella vita! Assassina!

  7. … diciamo che mi capita sempre… in ogni viaggio, se è viaggio… se no è turismo… il viaggio ti lascia cambiata… ecco cosa devi temere, la vale sborona che torna dai viaggi e c’ha uno spirito alterato come sbronza… maaahhhh!!! poi però torno cinica, tranquilla, la vita mi aiuta, ma per un pò no, dai. resto così.
    ah… ho deciso che basta, non aspetto più… sono stufa… non so se capisci di cosa parlo visto che non ti avevo raccontato nulla, ma avevo voglia di dirtelo… balliamondo torna domani, a lei non ho ancora potuto dirlo….
    vabbè… come vedi sono già abbastanza deragliata….

  8. …e no, troppo facile…se vuoi il tuo cappello da raccoglitore di riso te lo spupazzi tu Moreno che se ne va in giro con quella cosa piantata sulla testolina per tutto il viaggio…Non è facile far credere che in trealtà sei un assistente sociale e che lo stai portando in giro per una questione di lavori socialmente utili…Ti prendi il cappello e anche il pazzo che ci sta sotto, finito il viaggio e ampliata la collezzione il pazzo me lo ridai però perchè non posso proprio farne a meno!!!!

  9. Noti sono i leoni a portare la corona e tu lo faresti anche da giullare…mi cammini a fianco più di quanto tu possa pensare..più di molti altri..Ho sentito il tuo calore arrivarare fino a me con le tue parole…quasi tacendo mi hai parlato al cuore..non è da tutti. Un abbraccio Sofia

  10. Ciao piccola e sporca, grazie per il tuo piccolo e profondo commento. Ho bisogno di liberarmi e desideravo farlo con te, perchè tu sei me, inevitabile paragone, ma mi ritrovo. Ti inonderei e su d ite sarei capace di perdermi, senza respiro e pensiero alcuno. chiudenso gli occhi per ritrovarmi e perdermi ancora, maledicendo il mondo e costringendo la vita a fermarsi e guardare ancora su quei 20 visi, gli innumerevoli sorrisi e le dolci e calde voglie. Voglia di te magari, per un momento lungo un’eternità. Penso e ripenso ad un tuo melodioso e quanto mai sporco commento, lasciato ormai sul blog una vita fà. Avrei forse voluto che fosse per me? Che non fosse solo il pensiero di quella splendida donna affacciata su un panino imbottito di cazzo? Può darsi, anzi no, è così. Ti incrocio di rado e ti penso di continuo, ma perchè, ma chi sei? E chi è stato quest’uomo che t’ha mandato via tra le braccia del vento senza gemere, piangere o sussultare in un solo lamento? Vorrei essere lì quando su un letto d’ospedale desidererai un infermiere che abbia un bel culo, e innoffensiva e indifesa ti vedrò e approfitterò di te. Una volta, solo una volta, ma ne sarà valsa la pena

  11. le prime impressioni sono spesso le uniche impressioni. o almeno è bello quand’è così. perchè delle due l’una: o hai avuto ragione, o non hai avuto tempo per averne una seconda. sono umano e ammetto le mie debàcle. lo giuro solennemente, mi cascasse la lingua: scrivi da dio. certe cattiverie da crampi, da buco del culo che si strizza. certe dolcezze pudicamente sconfinate.

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