SFINIMENTI

"Mi ami?" " Lo sai"


"Mi ami?"  " Te l'ho già detto"


"Mi ami?" " Me l'hai già chiesto"


"Mi ami?" " Ma saranno affari miei?"


"Mi ami?" " Non credo che la cosa ti riguardi"


"Mi ami?" " Ora basta"


"Mi ami?" "No"


"Bastava dirlo" " Te l'ho detto"


"Non ci credo" " Sono affari tuoi"


"No, sono affari nostri" " Fa un po' come ti pare"


" Lo sapevo che mi amavi"


L'amore è indicibile e il detto non è altro che un equivoco, un errore di indirizzo, una tattica.

TRASPARENZA

BOTERO ECCE HOMO

Vennero a chiedermi dove eri.
Risposi allungando il braccio verso di te ma loro non riuscivano a vederti e mi derisero come derisero te in quel cortile di sangue e lungo quella via che ti portava al sacrificio.  E mentre con gli occhi ti imploravo di mostrarti anche a loro tu mi rispondesti con un sorriso scuotendo il capo e avvicinandoti per abbracciarmi.


Sentivo il calore del tuo corpo fragile mischiarsi con lacrime che evaporavano subito, al loro primo apparire. Toccarti, sentire il tuo corpo appiccicato al mio fino a diventare mio per poi annullarsi nel mio mentre la nostra circolazione scombiava i percorsi medici calamitata da poli invisibili, quegli stessi che mi avevano portato a te. Così reale nella mia vita da concretizzare i miei silenzi.

Eppure non ti vedono, non sanno guardare la trasparenza  del tuo amore perchè hanno paura di essere trascinati dalla corrente di quell'acqua limpida che è il tuo amore, temono di essere risucchiati nel gorgo della tua possessione. Non sanno entrare dentro allo specchio per guardare la luce dalla parte scura perché anche loro temono il buio come temono l'amore sbattuto, senza nessuna difesa, in faccia ad ogni uomo.


su richiesta di artista

CRESCITA


Ricordo perfettamente il giorno in cui iniziai ad ingrassare. Era la festa del mio decimo compleanno. Divorai il divorabile, trangugiai panini al tonno, wurstel, pasticcini mignon e krapfen caldi alla crema cetriolini in salamoia e anacardi in maionese senza soluzione di continuità. Il mio stomaco non si ribellò ma iniziò a dilatarsi per permettermi di continuare ad ingurgitare cibo. Un piacere che orgasmico.
Adolescente pesavo già sui 130 chili e i ragazzi non mi si filavano per niente e quando passavo intonavano una vecchia canzone "rotola, rotola, rotola, strada facendo rotola, gira, rimbalza e rotola come il mio amore inutile dove mai finirà" concludendola chiamandomi col soprannome che mi avevano trovato : RotoneRegina.


Poi mi innamorai di Alvise.  Alto, biondo, occhi azzurri, ascetico, un leader inconsapevole del suo carisma. Irraggiungibile anche solo col pensiero.
Decisi di dimagrire, per Alvise, per i suot occhi chiari, per il suo corpo che sembrava sdegnato ogni volta che lo sfioravano.


Mi iscrissi alla palestra  "Splenium", entrai nell'uovo cocooun del centro Figurella, acquistai tutti i prodotti dimagranti reclamizzati in tv, mi spalmai di fango d'alghe prima di ogni bagno e mi misi a dieta.


A 23 anni il mio corpo era perfetto, gli uomini finalmente si giravano quando passavo per strada e le donne invidiavano le mie forme.


Anni di sofferenza ma ne era valsa la pena. Iniziavo una nuova vita.


Mi trasferii in città per frequentare un corso universitario. I ragazzi mi stavano appiccicati addosso come incollati alla carta moschicida. Ero invitata a feste, prenotata per ogni pranzo, corteggiata tutte le sere da un ragazzo diverso.


Quella mattina stavo entrando nell'aula IV per la lezione quando sentii fischiettare quella canzone. "rotola, rotola, rotola, strada facendo rotola, gira, rimbalza e rotola come il mio amore inutile dove mai finirà"  Evitai di voltarmi, finsi di essere un'altra me. Nessuno dei vecchi compagni stronzi sapeva che fine avessi fatto. La lezione mi sembrò infinita e quando uscii, tra il vociare dei ragazzi che mi chiamavano sentii di nuovo il maledetto motivetto. Cercai con lo sguardo da che bocca provenisse e lo vidi: Catozzi Bruno detto la serpe.


Mi staccai dai miei fans e mentre mi salutava con il suo solito: Rotoloneregina come va?


Bene- risposi- ti va di farci una sveltina in bagno adesso?


Lui fu il primo della III B ad essere trovato con la lingua mozzata. Gli altri 24 durante il mese seguente. Quando ormai ero diventata per radio e tv locali l'argomento di prima pagina e approfondimento culturale, mi trovai faccia a faccia con Alvise ingrassato, senza capelli sdentato ma con quegli occhi cerulei che mi avevano fatto innamorare e lo baciai.


Le polizie di tutto il mondo mi cercano ma di me hanno solo la foto della III  B dove ho, intorno al viso, un cerchietto rosso.


 


 


 


 


 


 

IMPOSSESSAMENTI

BOTERO LADRO

Stupidi vecchi. Ve ne andrete prima o poi. Non potete stare rintanati li' dentro per l'eternità. Io ho pazienza. Ogni giorno passo e controllo: le finestre, la porta posteriore, quella che da' direttamente in cucina,  controllo le luci e in quali stanze sono accese. Capiterà che usciate e io sarò pronto. Farò in fretta: so dove tenete quei pochi gioielli di famiglia acquistati dopo aver risparmiato per un inverno sul riscaldamento. Il ricavato basterà appena per ripagarmi di quanto  vostro figlio deve a me. Per questo vi ha venduto. Perché i debiti si devono saldare. E non crediate che ci abbia messo molto a raccontarmi le vostre abitudini e a farmi una piantina della casa. L' unica condizione che ha posto è stata "Non toccateli, non fare loro del male". Ho accettato perché mi ripugna picchiare i vecchi che hanno la pelle sottile,  basta uno schiaffo per farli sanguinare.
Ho un mio codice morale.  Vostro figlio non se lo può più permettere ammesso che ne abbia mai avuto uno.

ARCANGELO

BOTERO ARCANGELO

Il mio custode  a volte si prende dei permessi non autorizzati e mi lascia sola. In quei giorni di libertà non so dove si trasporta di certo so che risulta irraggiungibile anche al cellulare. Io potrei darne comunicazione al suo Capo, ma mi sembrava una bastardata enorme e allora tacevo. Fino ad ora perché non è detto che a lungo andare non mi serva di questo silenzio per ricattarlo.
Avere un custode assenteista crea alcuni problemi perché dovrebbe essere lui che "mi illumina, custodisce, regge e  governa essendogli stata affidata dalla bontà celeste amen" così mi ritrovo a compiere azioni di cui, poi, mi pento profondamente ma ormai è cosa fatta. Dopo le sue scorribande, di solito notturne, me lo ritrovo ai piedi del letto con gli occhioni da cocker e le ali abbassate a supplicarmi di tenere il segreto delle sue scappatelle. Se almeno mi dicesse come passa il suo tempo si creerebbe una sorta di complicità che mi obbligherebbe a coprirlo ma visto che lui non spiega oggi ho deciso di  affrontarlo direttamente.
L'ho aspettato per tutta la notte e finalemnte alle prime luci dell'alba si è afflosciato sul mio materasso sfinito.
"Ho preparato la raccomandata per il tuo Capo. La spedirò domani a meno che tu non inizi a raccontare"
"Mi stai ricattando?"
"Diciamo che è uno scambio di necessità: io ho bisogno di te anche la notte, tu hai un lavoro da eseguire anche la notte."
" Arriviamo ad un accomodo. Tu stracci la missiva e io ti racconto"
Ho annuito col capo e lui ha  iniziato a parlarmi. E' stato un fiume che si riversava nella campagna inondandola, gli argini erano scomparsi così come i suoi segreti notturni.
Adesso è ancora di la' che ride e piange insieme.
Il trucco gli cola dal viso e non ho più klineex da passargli. Con la scusa del rotolone in cucina mi sono allontanata per respirare un po' di aria pulita, levarm di dosso quel senso di lerciume,  per maledire la mia curiosità. E dire che me lo dico sempre: "Fatti i cazzi tuoi se non vuoi rimanere coinvolta".

VOCI

"Ti ricordi di Yvonne che si domandava come mai la voce potesse passare attraverso il filo attorcigliato.
Ho il filo intorno al collo.
Ho la tua voce intorno al mio collo."

da "La voce umana" di Jean Cocteau

ELIMINATORE

BOTERO BOMBA

Magari ci siamo appena scambiati un cortese buongiorno, o ancor più semplicemente è bastato un cenno del capo prima che vi sedeste sul sedile che un impiegato sottopagato delle ferrovie di stato vi ha assegnato. Posso essere lo sconosciuto che avete urtato con la valigia correndo nella speranza di non perdere il treno già annunciato, o la signorina che sussurra frasi in una lingua per voi sconosciuta al cellulare. Non potrete mai raccontarmi che non siete neppure riusciti a salutare vostra madre, o il vostro amante, o che vi tormenta il rimorso di non aver chiarito la vostra posizione ai colleghi e non avete baciato i vostri figli perché eravate in ritardo. Non mi interessa sapere che state andando al lavoro, o dovete incontrare la ragazza della 4B per accompagnarla a scuola. La vostra vita non vale niente ficcatevelo bene in testa. Il mio obiettivo è destabilizzare, creare la paura, seminare il germe dell'odio, del sospetto. Mi pagano per farlo. E mi pagano bene perché sono il migliore. Non chiedo mai ne' perché ne' dove devo piazzarla. Ho libertà di azione. Quello che conta è che i media ne parlino, ne parlino a tutte le ore del giorno, mandino cronisti e operatori, filmino donne in lacrime e schizzi di sangue su magliette chiare, diffondano il terrore tra gli inutili che lottano rabbiosi per arrivare a fine mese o che lanciano proclami da un emiciclo.
Non credo alle Madonne che piangono, non credo serva andare alla Mecca, non credo alla bontà indiana, a Manitù, al DioSerpente, a Gilgamesh, agli atei e ai seguaci di scientology.
Non scomodate profilers.
E' solo una questione di soldi.

MODE

Finirà anche la moda delle lunette bianche sulle unghie delle roditrici indefesse che pur di sfoggiare unghie perfette se le appiccicano posticce.
Finirà  la moda del giustificare la propria maleducazione obiettando "ma io sono vera"
Finirà la moda dei pantaloni a vita bassa che ingigantisco anche i fondoschiena delle silfidi e magnificano le pance di quelle che silfidi non sono.
Finirà la moda del perizoma e finalmente ci torneremo a mettere le comode mutande ascellari
Finirà la moda dei saldali senza calze in inverno  e gli stivali in estate
Finirà la moda delle borsettine che non contengono neppure un preservativo, figuriamoci una confezione di klineek
Finirà la moda  del political corret e finalmente potremo urlare "stai dicendo un mucchio di cazzate" invece del classico " capisco le tue ragioni anche se non le condivido"