Come definire quelli che indossano biancheria intima minuscola, abbigliamento con più di tre zip, berrettini da yachtman, catene d’oro e pantaloni alla pinocchietto?
Vogliamo schedare quelli che infilano magliette con scritte demenziali, pubblicizzano marche di birra e ci comunicano che “ I’ve been to Disneyland?
Bruciamo quelli che, dopo una vacanza in America, si bardano con collanine di perle Sioux o vanno in ufficio con stivali di raso dopo un viaggio in Indonesia?
Formiamo una lista di proscrizione per tutti quegli insicuri che devono mostrare l’etichetta del vestito, sia questo di Giorgio, di Miuccia, di Kevin?
Lui, il maschio, calza scarpe con la punta arrotolata, pantaloni, giacca, cravatta e camicie col collo tenuto fermo da due bottoncini. E ha lo sguardo e la voce ferma mentre ti chiede: “Com’è andata?” Perché in te non cerca più la mamma da quando ha intuito che la mamma non sa niente di catene, bondage, indumenti bagnati e dell’uso più interessante di una videocamera collegata ad un videoregistratore.