Parole lasciate in giro

HAMAM

Con solo un asciugamano avvolto intorno al corpo entravo in mezzo a vapori che lasciavano intravedere corpi di altre donne nude. I loro capelli incollati alle spalle, sdraiate su marmi umidi e bagnati, impegnate in conversazioni che avrebbero portato a nessuna decisione definitiva, distese senza pudori nel ventre accogliente di una stanza che non aveva orecchie ma solo occhi curiosi di scoprire altre rotondità. Una ciotola lasciava scivolare acqua sul mio corpo che reagiva procurandomi piacere e disponibilità mentre le mie labbra raccoglievano il sudore delle mie tempie. Silenzio e sguardi curiosi, sorrisi timidi e provocanti poi una mano decisa mi prende la mano.
Mi alzo e seguo quella sagoma di donna che ha deciso che è giunto il mio tempo. Mi stende sul marmo bagnato e caldo, mi toglie il telo lentamente lasciandomi assaporare il piacere dei suoi occhi sul mio corpo.
Sento le sue mani scendere dal mio collo alle mie spalle e ancora seguire i miei fianchi carezzando le cosce fino a farle divaricare in modo naturale. Mi inonda di schiuma senza odore e me la sparge in ogni piega del corpo con dolcezza prima, con decisione dopo. Sento il mio corpo reagire ad ogni carezza, ad ogni sfioramento, lo sento partecipare ed inarcarsi. A volte il respiro accelera per placarsi quando ancora una cascata d'acqua lava ogni pensiero facendomi spalancare bocca e occhi che incrociano ciglia orientali dolcissime conficcate in occhi seducenti.
Ora sono seduta davanti a lei, la mia fronte tra i suoi seni.
Fa scendere dolcemente acqua sui miei capelli. Li massaggia, li insapona, li sciacqua. Ancora acqua a lavare ogni traccia.
E carezze al viso per ricordare un profilo straniero, un sapore di civiltà indesiderata, una curiosità esaudita.

HAMAMultima modifica: 2007-01-10T21:16:12+01:00da
Reposta per primo quest’articolo