DISTRAZIONI

9705aee99cd11944516522edc2ce6563.jpg

Devo essere una donna distratta. Continuo a perdere gli uomini
Uno l’ho dimenticato sul palco di un teatro, era vestito di bianco e fumava lentamente sigarette nazionali, un altro credo di averlo perduto a Imola al Gran premio, lo chiamai con un nome diverso dal suo e forse si offese. Uno l’ho mollato in riva al Po e piangeva ma non riuscivo più a toccarlo e ho riavvolto il plaid. Vittorio l’ho smarrito in un ospedale psichiatrico ricoverato perché alcoolizzato e gli si erano spenti gli occhi. Quello che ho perso a Praga aveva un intercalare buffissimo, ma li’ è stato facile, cammina molta gente sul Ponte Carlo, mentre è stato molto più difficile perdere l’uomo con velleità letterarie che mi riempiva di sciocche, banali e scontate poesie d’amore scritte da lui Ero diventata allergica alla poesia. Ho scordato, nel giardino di casa sua, l’uomo che mi faceva potare la siepe di pungitopo e aveva la casa più sporca e disordinata che abbia mai visto. Gabriele lo volli perdere quando mi disse, al mio ennessimo rifiuto:- Tu non ti sposerai mai, non sei fatta per sposarti- Se mi avesse sputato in faccia mi avrebbe fatto meno male. Quello bello, oddiocomerabello, l’ho ceduto in cambio di una libertà obbligatoria che mi aveva imposto, mentre l’uomo dalla voce che feconda lo barattai con una prima all’arena di Verona
E’ te che non riesco a smarrire.
Ritorni puntuale come l’anticiclone delle Azzorre nella mia testa
Vorrei portarti al mare e sentire finalmente l’altoparlante che dice: Achtung – achtung! E’ stato smarrito un uomo: indossa costume nero con una striscia verde. Chi lo avesse trovato è pregato di portarselo a casa. Non sporca, è tranquillo, beve molto ma non è violento, non perde il pelo e poi è così cretino che vi ci affezionerete.

Li perdo, ma non riesco a dimenticarli.

TESTARDA

d215ba127469fc28b420555abba60ccd.jpg

Mi domando perché un uomo con 2 occhi, 1 naso, 1 bocca, magari anche con un normalissimo paio di palle,due gambe lunghe ed alcuni denti otturati ed alcuni cavati, un uomo, come altri milioni di uomini che esistono su questa terra, ecco, mi domando perché questo essere umano diventa improvvisamente l’unico punto di riferimento della vostra vita. Incontrate al solito bar Piero che è una vita che vi fa il filo e ci prova e allunga le mani e che da una vita voi mal sopportate anche se è belloccio con quell’aria da Vienibimbalosochelovuoieiotelo do e per la la prima volta vedete che ha i peli che gli escono dalle orecchie e scoppiate a ridergli in faccia. Telefona Giovanni che ha appena lasciato sua moglie avendola trovata a letto con Marco, il suo migliore amico e non è tanto quello che lo ha infastidito quanto aver notato che ha usato il suo accappatoio, e sghignazzate sottovoce. Andate al concerto e vi appare, come la Madonna di Fatima ai tre pastorelli, Edoardo con la sua faccia butterata da una vecchia acne giovanile combattutta a colpi di topexan e schiacciamenti di feroci e vi cita l’ultimo libro di Baricco scaccolandosi il naso e chiedendovi un appuntamento letterario. Puo’ essere che anche Luciano vi inviti a cena sul lago e vi venga a prendere sotto casa con la sua auto nuova e voi non potete togliervi le scarpe ed appoggiare i piedi sul cruscotto come fate di solito perché l’ha appena portata all’autolavaggio Oasi e ha pagato ben € 25.00 di lavaggioasciugaggioaspirapolve relucidaturapulituravetrie e nuovo arbre magique compreso. Nella vostra testa rimane lui. Quello che non avete potuto avere, quello che vi ha detto no, io non te lo do. Quello a cui la vostra passera non interessava, non tanto come passera, quanto passera tra le coscie di una donna che lo desiderava e glielo diceva spaventandolo a morte. E’ lei, la vigliacca, la vera causa dei vostri dolori, perché ragiona con pulsioni animali non filtrate dalla buona educazione e dai consigli delle amiche: non devi dirglielo che lo vuoi , non si fa…. te la devi tirare, perché solo così gli uomini si attaccano…. una signorina per bene certe cose non le puo’ fare, i suoi sentimenti se li deve tenere in pectore al massimo stropicciando un fazzolettino da lacrima, con il bordo di pizzo, sai quelli che se ti ci soffi il naso dentro ti rimane tutto il muco appicciacato nelle mani. Io purtroppo sono testarda e, tra le parole delle amiche e le pulsioni della mia topa, seguo sempre queste ultime….

TELEFONATE

cbe845bb95188b8a1e264b0ee6fd45b2.jpg

Credo che la caratteristica fondamentale degli uomini sia quella di scomparire. E’ una abilità straordinaria che solo loro possiedono e credo pure che se la passino per tradizione orale. Non ho mai trovato infatti un documento scritto a risprova del fatto, ma la casistica mi da ragione. Avete mai provato a chiedere ad un maschio maggiorenne conseziente:- Quando ci rivediamo?- La sua risposta nella maggior parte dei casi sarà:- Ti chiamo io- E infatti lo fa i primi tempi della vostra relazione, insomma fin quando non gliela date atrofizzando quella parte del vostro cervello che continua a ripetervi:- Che cazzo fai? Lo sai che dopo se ne va….- Niente da fare: la bestia vi ha talmente intenerito che non potete credere che vi abbandonerà al prossimo autogrill Pavesi. A quel punto, dopo aver tempestato le amiche di chiamate disperate, litigato con vostra madre che non puo’ capire perchè lei non sa cosa si prova, mandato a puttane il rapporto col vostro datore di lavoro, cominciate a studiare una strategia. La prima domanda è: ” quando tempo deve passare perchè io possa dire che è scomparso?” E’ chiaro che un giorno è poco, non sufficiente per allarmare la vostra sensibilità, 5 giorni iniziano a preoccuparvi ma siete ancora in estasi per la pseudo scopata che vi ha dato e riuscite ancora a sopportare l’attesa. Passa una settimana. Niente. Ok. Mi preoccupo. Il mio amor proprio inizia a sentirsi ferito.Ma come io l’ho data al bastardo e lui manco una chiamata? Lo sapevo, lo sapevo che non dovevo farlo…. anche mia nonna me lo ha sempre detto e io che non ci credevo e ci ricasco tutte le volte… Ma forse ha avuto da fare… impegni…. Forse il lavoro…. provo a telefonare io fingendo di aver sbagliato numero, di aver letto la riga sbagliata, di aver schiacciato l’invio con troppa fretta perchè “sai dovevo parlare con Carlo per un lavoro urgente e beh tu sei sotto Carlo nella rubrica del mio cellulare….” Si ecco faccio così… Suona… -Si?- – Omiodio devo aver schiacciato il tasto sbagliato, sai dovevo chiamare Carlo per un lavoro urgente e tu sei….- – Non importa, capita, ciao- Uhmm e adesso? Nonimportacapitaciao.Ma è quello tutto quello che deve dirmi? HA sentito la mia voce e tutto quello che mi dice è : Nonimportacapitaciao. Gli ho anche dato modo di essere geloso e lui che fa? mi dice Nonimportacapitaciao. Calma. No non sto calma. Spero che gli prenda uno dei suoi attacchi di allergia al polline o meglio ancora spero che entri un gatto nella sua camera e si strofini sul suo letto così domattina avra’ gli occhi talmente gonfi e lacrimosi da non riuscire ad aprirli e quando scenderà dal letto a occhi chiusi spero inciampi nella pedana e nel tentativo di frenare la caduta si sloghi il polso destro così neanche più le seghe riuscirà a farsi! Ma io non lo chiamo, no, non lo chiamo, piuttosto che chiamarlo mi mangio il polpastrelli delle unghie……. 33368 …. no ho detto no! 33…. ecco… non è che lo voglio chiamare, ma sono le dita che compongono il numero da sole…. oddio non riesco a fermarle… 333682…. Ciao, mi manchi……