8MARZO

 

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“So che tu mi seguiresti ovunque. In un campo di margherite  come su una piattaforma petrolifera nell’oceano indiano o per 4 ore seduta sulla poltrona di un teatro ascoltando Bernanos per poi riprendere la marcia verso volti sconosciuti e bocche piene di sorrisi stucchevoli o in ogni improbabile impresa in cui mi ficco ad occhi chiusi e a braccia spalancate, senza protezione se non quella di sapere che tu sei vicino a me anche quando cerco di sparare fuochi artificiali in giardino dimenticando la miccia. Mi seguiresti in ogni vita che mi invento travestendoti con me e ritoccandomi il trucco perché sia tutto perfetto agli occhi del mondo. Ma stasera ti chiedo per la prima volta di seguirmi davanti ad un altare e di lasciare che ti metta l’anello d’oro al dito giurandoti quell’amore per sempre per sempre per sempre, che mi hai fatto scoprire. Io, adesso, so che ti amo. Io voglio sposarti. Sposami”.

Questo avrei voluto sentirti dire, questo probabilmente avresti detto un giorno qualsiasi, fermandoti il tempo necessario per ascoltare il mio “si”.

Dio non ti ha concesso quel momento. Ti ha voluto accanto a se, forse aveva anche lui bisogno di te e davanti a lui, ancora una volta, mi faccio da parte con una soddisfazione: la tua mano, mentre ti porta via, la sto stringendo io.

LAPDANCE

BOTERO EXIBISION

Mi hanno dato i cinque minuti. Saliro’ sulla pedana e mi attaccherò al palo, lo abbraccerò con le gambe e scenderò piano inarcando la schiena  per offrire al pubblico il meglio di me. Solo dopo molte acrobazie libererò il seno e inizierò ad accarezzarmelo provocando in quelli della prima fila erezioni visibili anche dall’alto della mia postazione. Poi mi avvicinerò e permetterò che mi slaccino le stringhe che reggono i miei slip. Alcuni lo fanno con le mani i più con le labbra e i denti, indugiando, fingendo difficoltà per annusarmi più a lungo.  Il pubblico è eccitato, lo sento da dietro le quinte. Uomini ubriachi di birra, di Negroni e di voglia allungheranno le mani per toccare parti di me e io lascerò che mi assaggino. Più mi sfiorano più guadagno. Le mance le dividiamo tra noi ragazze  e ogni anno chi ha raccolto di più viene premiata con una giornata di riposo extra. La Marta una volta si innamorò di un cliente. Iniziò a ballare solo per lui. Saleva sulle sue gambe e permetteva che le leccasse il seno durante lo spettacolo. Lo vennero a prendere una mattina all’alba 5 graduati della guardia di finanza. Da allora nessuno ne sa più niente e la Marta continua a spogliarsi con le lacrime agli occhi rimpiangento l’unica possibilità che la vita le aveva offerto. Io non mi sono mai innamorata di nessuno.  Sono una professionista seria. Avere gli occhi sul mio corpo, vedere gli uomini sbavare guardando i miei capezzoli irrigidirsi quando faccio il gioco della bottiglia di Coca Cola, tutte quella mani che cercano di palparmi mi eccita a sufficienza per poi tornare in camerino e lasciarmi scopare dai 5 colleghi della finanza. Perché dovrei spostarmi alle frodi alimentari?