PATTEGGIAMENTO

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Va bene, sono nervosa, e allora? Sono isterica, tirata come la corda di un violino e allora?  Io urlo come mi pare e tu non stare a preoccuparti delle mie corde vocali. No. Zitta, zitta che adesso parlo io e voi mi ascoltate mute. Ma lo sai, vero, che ho dormito poco? Lo sai, lo sai.  E sai anche che tu hai fatto di tutto per tenermi sveglia. Non ti sei certo risparmiata: ahhhhhh ohhhhhhhh, uhhhhhhh. E via di questo passo per tutta la notte, senza sosta, una lamentela continua. Ad un certo punto ho anche acceso il cellulare per chiamare il 113. Di questi tempi va a capire cosa succede in una camera. Se ti faceva così male potevi mandarlo fuori dal tuo letto già alle nove di sera o usare della vaselina.  Io capisco anche il tuo istinto da crocerossina e sono conscia del fatto che probabilmente la tua soglia di sopportazione al dolore è molto bassa ma ti giuro che ascoltando i tuoi lamenti dalla mia camera sembrava che ti stessero aprendo come una scatoletta scaduta.

 

E tu? Che cosa credi che non ti abbia sentito? La cosa che mi sconvolge anche ora è che tu eri sola e urlavi come lei: ahhhhh uhhhhh ohhhhhhhhh. Il fatto è che per un momento mi sono preoccupata anche per te. Ero certa che eri sola e quindi nessuno poteva farti del male. Poi ho capito.  Anche perché mi sono ricordata di quell’oggetto cilindrico che ho trovato, sabato scorso, appoggiato al bordo della vasca da bagno. Quello che se si schiaccia il pulsante iniziava a muoversi e a vibrare come un enorme vermone, si, proprio quello. Insomma non ho chiuso occhio tutta la notte, sembrava quasi che vi deste il cambio. Allora qui ci dobbiamo dare delle regole. Sono una pragmatica e la mia proposta è questa. O fissiamo un’ora limite per raggiungere l’orgasmo e nel caso di multiorgasmiche specifichiamo anche i quarti d’ora, o chiediamo al proprietario di insonorizzare le stanze, o mi invitate come ospite partecipante, perché anche io ho diritto alla mia bella dose di gorgheggi e poi solo così riuscirete a tapparmi la bocca.     

INDENNIZZO

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Certo che mi ricordo di te. Quinta elementare, sezione C.

Eri seduta nel secondo banco e avevi l’astuccio di Barby.

Ma che sorpresa! Dopo tanti anni.

Su, niente complimenti, piuttosto te la ricordi la gita al Garda?

Voi stavate sedute dietro in fondo al pulmino e ridevate. La maestra che non vi ha neppure punito quando siete arrivate in ritardo al punto di ritrovo perché vi eravate comprate il gelato. C’eri tu, l’Ale, la Melly e, oddio, come si chiamava l’altra? Ah, si, ecco, la Jenny. Si, la Jenny la figlia del primario. Le più belle della scuola. Che bello vederti qui. In che ti posso aiutare? Certo, per tua figlia. Si, è un momento difficile per gli scultori. Ma te lo ricordi il tuo compleanno? Entrare in casa tua è stato meraviglioso. Avevate una casa così perfetta. Avevi tanti regali da scartare, li contai sai? Erano 14. Io non avevo mai visto tanti regali per una persona sola. Mia madre ti aveva preparato i baci di dama. Li aveva messi in un vassoio di carta e siccome non aveva la carta da regalo per incartarli li aveva avvolti in quella da pacchi.A noi li faceva solo a Pasqua ed era un avvenimento. Li prese tua madre i baci di dama e li portò in cucina. Apristi i regali ed erano stupendi ed io ero felice per te e orgogliosa dei miei baci di dama di mia madre che avrebbero portato con la torta.

Non arrivarono mai.

Adesso vorrei sapere che fine fecero. Li buttò nella spazzatura o li regalò alla vostra servitù?

Non lo sai vero?

Ti farò sapere per tua figlia, si, certo.

Adesso scusami. Ho da fare.

VEGLIA

-Ma guarda come l’hanno vestita!
-Secondo me aveva lasciato detto lei che voleva essere vestita così
-E’ sempre stata una originale, diciamolo
-Eppure lo doveva sapere che il verde sbatte sulla pelle bianchissima
-Ma insomma volete tacere, è un rosario questo
-Si, si taciamo, ma non parlavamo mica forte.
-Lasciala perdere, quella li’ è solo invidiosa
-Certo che metterle la gonna con lo spacco…
-Forse credeva di avere delle belle gambe anche da morta, ma sono le calze a rete che mi sembrano eccessive
-Beh, lei era eccessiva in tutte le sue cose
-Zitte che è arrivato il prete
-Comunque non se n’è mai fatto scappare neanche uno, sia chiaro
-Era così bella
-Ora pro nobis
-Così disponibile con tutti
-Ora pro nobis
-Anche troppo disponibile
-Ora pro nobis
-Era così buona
-Ora pro nobis
-Era anche un po’ selvatica
-Ora pro nobis
-Era così giovane
-Ora pro nobis
-E’ così bella nella cassa
-Ora pro nobis
-Ha finito di soffrire
-Ora pro nobis
-E adesso sta bene dov’è!
-Ora pro nobis
-E stiamo bene anche noi.
-Ora pro nobis