AU REVOIR

 

 

botero.jpg

Eccoti li.

 

Con la Lidia al mio fianco che continua a ripetere: “ No, ti sbagli, non è lui, no, questo è brutto, lui era bellissimo, no, no e poi no, andiamo a vedere dentro all’altra cassa, si deve essere quello dell’altra cassa”.

No, sei proprio tu. Il velo non riesce a coprire gli ematomi ne’ la bocca semiaperta in una smorfia di dolore.

E’ difficile guardarti.

Dentro ai miei occhi si accavallano altre immagini di te: tu che sorridi, tu che hai passato la notte sveglio, tu che sei stanco, tu che non parli dei tuoi amori.

Già. Dove sono adesso?

Dove sono le tue donne coi tacchi a spillo e la veletta calata sugli occhi, dove sono quelle che portavi a cena e ti adoravano e ti supplicavano di amarle almeno una notte, dove sono le donne che leccavano i tuoi occhi prima ancora delle tue mani? Dov’è New York e Faye Dunaway che ti dava il buongiorno senza sorriso e le tavolate di amici che bevevano i tuoi soldi? Dov’è la mano che si allungava per invitarmi a sedere: Vieni qui, fammi compagnia.

Sono venuta a farti compagnia ancora.

Sono venuta ad aiutarti ad andare via, sono venuta per dirti non aver paura, il più è accaduto.