AU REVOIR

 

 

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Eccoti li.

 

Con la Lidia al mio fianco che continua a ripetere: “ No, ti sbagli, non è lui, no, questo è brutto, lui era bellissimo, no, no e poi no, andiamo a vedere dentro all’altra cassa, si deve essere quello dell’altra cassa”.

No, sei proprio tu. Il velo non riesce a coprire gli ematomi ne’ la bocca semiaperta in una smorfia di dolore.

E’ difficile guardarti.

Dentro ai miei occhi si accavallano altre immagini di te: tu che sorridi, tu che hai passato la notte sveglio, tu che sei stanco, tu che non parli dei tuoi amori.

Già. Dove sono adesso?

Dove sono le tue donne coi tacchi a spillo e la veletta calata sugli occhi, dove sono quelle che portavi a cena e ti adoravano e ti supplicavano di amarle almeno una notte, dove sono le donne che leccavano i tuoi occhi prima ancora delle tue mani? Dov’è New York e Faye Dunaway che ti dava il buongiorno senza sorriso e le tavolate di amici che bevevano i tuoi soldi? Dov’è la mano che si allungava per invitarmi a sedere: Vieni qui, fammi compagnia.

Sono venuta a farti compagnia ancora.

Sono venuta ad aiutarti ad andare via, sono venuta per dirti non aver paura, il più è accaduto.

 

STRONZO

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Vorrei venire al tuo funerale vestita a lutto, coi polsi legati da un paio di manette, scortata da due carabinieri in divisa col pennacchio. Al momento dei saluti personali prenderei la parola, aprirei un foglietto e: Ciao F, mi hanno chiesto di dire due parole di chiusura a questa mesta cerimonia per ricordarti, per ricordare a tutti quanto sei stato STRONZO. In un primo momento non volevo partecipare alla veglia ma poi mi sono detta” perchè devo risparmiargli le mie ultime parole? Perchè se ne deve andare senza sentire ancora una volte la mia voce che gli urla nelle orecchie STRONZO? Perchè io e te lo sappiamo benissimo quanto sei stato STRONZO. E lo sei stato talmente che neanche ti sei accorto che ero io al volante dell’auto che ti ha falciato sulla Provinciale al Km 37, che ero io che ho fatto retromarcia mentre ti sollevavi da terra invocando aiuto e sporcandomi il retro della macchina di ditate sanguinolente. Che tu sia stato uno STRONZO in vita è un dato appurato, ma che tu lo sia stato anche morendo è una riprova dell’inutilità della tua esistenza. Anche il tuo cane non voleva partecipare alle tue esequie a riprova di quanto tu sia stato poco amato e le ragioni credo siano da ricercare in molti fattori primo fra tutti la tua completa incapacita’ di avere rapporti con gli altri esseri umani e non che per loro sfortuna ti capitavano vicino e non credendo che potesse esistere uno STRONZO come te cercavano di recuperarti alla normalità. Fatica sprecata. Ricordo le lacrime di tua madre quando le dicesti che avevi scelto la carriera da intraprendere: avresti fatto il GEOMETRA. Ora io non ho niente contro i geometra, credo che un pollaio sappiano alzarlo da terra o magari sappiano anche costruire una porcilaia, ma STRONZO non le fanno coi lego come hai tentato di farle tu. Raccolgo anche il dolore di tuo padre quando dopo aver abbandonato l’università ti sei messo a fare l’impiegato statale continuando a prendergli i soldi della pensione per finanziare quel giro di troie che avevi messo su coi tuoi amici STRONZI come te. Puo’ esistere vita più inutile della tua? Credo che la tua ex abbia fatto bene a farti tutte le corna che è riuscita a metterti, tanto tu non te ne sei mai accorto… eri miope anche in quello. E se è vera, ed è vera, la frase di D’Annunzio per cui ” Ho quel che ho donato” ti sta proprio bene aver finito la tua esistenza al km 37 della Provinciale. Sono stata anche molto attenta a dipingerti il corpo a strisce bianche e grigie cosicchè si confondesse meglio con l’asfalto. E’ stato davvero il mio capolavoro artistico. Le 94 auto che ti hanno capestato, compresa un’auto civetta della polstrada, hanno solo stramaletto un dosso non segnalato da cartelli stradali. Bisogna sempre giocare lealmente quando si hanno le carte vincenti in mano, ma tu STRONZO, neanche quello hai saputo fare. Ci sono zebre che starebbero volentieri in gabbia pur di passare per cavalli bianchi e tu, STRONZO, sei stato uno di quelle. So che il mio processo arriverà ad una assoluzione. Ho solo fatto del bene all’umanità. Ti ricorderò STRONZO quando mi daranno la medaglia al valor civile e Ciampi ne la appunterà al petto. Allora e solo allora avrrò tutto quello che ti ho regalato, risate comprese…STRONZO!