Parole lasciate in giro

INTRECCI

 

Ogni venerdì al cinema d'essay, solo film d'autore. Era la loro passione comune. Si frequentavano da un paio di anni quando lei di innamorò dell'uomo dell'altra senza sapere che l'uomo dell'altra era già innamorato della barista di via Malvolta che si era persa dentro una voce che ogni mattina ordinava un caffè e un pacchetto di Marlboro. Il fumatore di Marlboro viveva in un monolocale dopo essersi separato dalla moglie che lo aveva scoperto a letto con la migliore amica della figlia che pur di scopare con quell'uomo si era inventata una malattia venerea col fidanzato ufficiale e dopo pianti e disperazione manteneva le due storie giocando come una perfetta equilibrista  uscendo ora con uno e ora con l'altro. Certo il fidanzato cornuto non era uno stinco di santo, anzi, se proprio dobbiamo dirlo, le uniche stigmate che aveva erano quelle della perversione. Lo si potreva trovare tutti i giorni al Bacino, un invaso artificiale e putrido dove le puttane marcavano il cartellino ogni giorno puntualissime: dalle 10 alle 6 del mattino dopo quando il magnaccia algerino passava a prendere l'incasso e i loro corpi. Solo per la biondina slava aveva una debolezza che rasentava l'amore e dunque le permetteva di sedersi vicino al guidatore e non dietro, chiusa nel Ford transit con cui faceva la spola tra il Bacino e la topaia dove potevano dormire per 4 ore. La slava era  piena di rabbia  ma stringeva i denti; la sua missione stava finendo, aveva ormai tutte le informazioni per poter denunciare l'algerino all'ispettore di polizia che la prelevava al suo ritorno per far l'amore con lei per 2 ore raccogliere le informazioni e riportarla nella topaia. Gli costava fare il bastardo ma ci riusciva benissimo e quando si tuffava dentro al seno della donna che aveva sposato scomparivano le tensioni e l'ansia. A lei affidava la sua vita. Lei, che adesso gli diceva: Preparati tesoro, è venerdì.

INTRECCIultima modifica: 2007-02-14T01:42:31+01:00da
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