BILIARDO

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Adesso tu ti siedi qui, qui di fronte a me e mi ascolti. Ti tolgo gli occhiali così non si romperanno e non potrai dire che non sono stata premurosa con te. Voglio che i tuoi occhi guardiano i miei, voglio che tu trattenga il respiro ascoltando quello che devo dirti.
Ti voglio fermo, immobile mentre ti spiumo i capelli col rasoio .
Adesso ti lego con la corda sottile per fare i salami, si, quella sottile che ti sega le mani se tiri troppo forte. Faccio male vero? Lo so, ma ci farai presto l’abitudine, ci si abitua a tutto anche al dolore. Adesso mentre ti spezzo il braccino destro ti racconto una storia che inizia a primavera quando gli ormoni entrano in fibrillazione e inizi con le grandi pulizie pasquali. Forse è per quello che entrai in quella stanza affollata, piena di fumo e confusione.
Si giocava a biliardo.
Zitto.Quando ti taglierò i legamenti del ginocchio sarà peggio te lo assicuro.
Tu non mi hai notata,troppo preso da altre persone, altre donne che ti giravano attorno.
Io si.
Forse eri già talmente ubriaco da non accorgerti che ero io e non l’altra e così senza neanche guardarmi in viso hai iniziato a giocare. Solo dopo la battuta iniziale mi hai detto: -Pensavo fossi un’altra, per quello ho accettato.-.Sto ancora pagando il dentista perché riesca ad aggiustarmi i denti che si sono sgretolati dal colpo che mi hai sferrato in piena faccia. Ho detto- Ok, nessun problema, smettiamo e gioca pure con l’altra- Era solo doloroso sorridere perché i denti spezzati mi tagliavano le labbra e il sangue usciva dalla bocca, ma il più era farci caso.
Si, lo so, che i ferri da cavallo inchiodati sotto la pianta dei tuoi piedi sono fastidiosi, ma pensa in positivo: non dovrai mai più comprarti un paio di scarpe.
Ma il tuo capolavoro lo compisti dieci minuti più tardi quando avvicinandoti con una faccia tosta che pure tua madre avrebbe disconosciuto sbottasti in un- L’altra è scomparsa, mi vai bene anche tu come seconda scelta- Sono una incassatrice fantastica e proprio come una boxeur rintronata al 16 round, mi sono rialzata e ho ripreso a lottare. Se avessi previsto il resto avrei buttato la spugna dopo il secondo. Lo sai, non sono mai stata una grande lottatrice.
Adesso te lo taglio e lo terrò sul comodino di fianco al letto. Lo vedrò avvizzire e quando sarà diventato un bastoncino di vaniglia, lo scioglierò nel latte della torta margherita.