JUSSI ADLER OLSEN

Jussi Adler Olsen, la donna in gabbia, giallo, romanzo, thriller, marsilio, libro, casa editrice, recensione

Ho iniziato la lettura di “La donna in gabbia” e dopo sei ore ero arrivata alla parola fine. Il libro di  Jussi Adler Olsen non ti permette di prenderti una pausa. Già al secondo capitolo ti innamori di Merete Lynggaard e vuoi scoprire a chi appartiene la voce deformata dall’altoparlante che le urla:”Merete devi solo rispondere ad una domanda. Perché ti abbiamo messo in gabbia come un animale? Rispondi a questo Merete!”

Perché la trama è proprio questa. Siamo in una Danimarca dove il cazzeggio della polizia ricorda molto quello dei nostri dipendenti pubblici e dove, si fa la cresta sui finanziamenti pubblici instituendo una sezione Q per i casi irrisolti affidandola a Carl Mork, un agente “testardo svogliato burbero polemico e stronzo coi colleghi” con un forte senso di colpa per essere ancora vivo dopo un’operazione di polizia che ha procurato la morte ad un suo collega e paralizzato l’altro.

In questa Danimarca una deputata è scomparsa da cinque anni, il caso è stato chiuso, c’è una dichiarazione di morte presunta ma a Mork non tornano i conti. Inizia ad indagare supportato dall’uomo che dovrebbe occuparsi delle pulizie del suo ufficio nello scantinato della centrale di polizia ma sarà invece un inquietante quanto indispensabile aiuto.

€18.50 per 359 pagine che scorrono lisce e crudeli come la disumanità dell’uomo che cova l’odio per decenni può esserlo.

Ne faranno un film ma non siate pigri e leggete il libro. Ne vale la pena.

FULMINATI

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Ci sono storie che vanno raccontate, storie minime, di cui nessuno si interessa, che non cambiano il corso della storia, che appartengono soltanto ai protagonisti che le vivono, che trasformano la loro vita o provocano dei cambiamenti assoluti. Queste sono le storie che amo, storie un po’ border line, storie del quotidiano che ci vive accanto e che notiamo solo se finiscono nella pagina della cronaca locale.

Le storie di Antonio Musotto sono queste.

L’impossibilità di comunicare di chi si ama perché non si trova il tempo, la rabbia sempre condivisa mentre le manganellate sono sempre ricevute in solitudine, il non senso di parlare ancora  non ricordando il momento in cui è iniziato il disfacimento, uomini e donne al margine con un passato da scordare, un presente da rinnovare e un futuro falso. E dunque come non amare l’uomo che adora le vacche, come non sostenere la sua follia in un mondo reale che ha perso per primo i confini della normalità?

Fulminati. 135 grammi da leggere  d’un fiato dopo averlo comprato a € 9,00

E se non siamo soddisfatti diciamolo all’autore qui.