ACCORDINGLY

 

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Smettila di prendermi in giro e versami un’altra tazza di the. Latte non limone, sai inizio ad avere qualche problema con l’intestino. Fortuna che l’altra sera mi sono messa questo di vestito quando sono uscita con Simuel e la pancia gonfia si notava meno

Sai, non è come dicono. Avrà anche avuto un passato burrascoso ma anche per lui l’età ha smorzato certe pruderie. E pensare che quando insegnavo e me lo trovavo davanti ai colloqui insegnanti genitori giuro che non lo sopportavo: il foularino al posto della cravatta, il fare strafottente da viveur, quegli occhi che ti frugavano dentro alla ricerca del tuo punto debole. Penso di essere stata l’unica professoressa di suo figlio a non farmi intortare dai suoi modi rimandando suo figlio per tre anni consecutivi. Quando l’ho incontrato dal meccanico, io dovevo far revisionare la mia macchina, lui doveva cambiare l’olio del bmw, l’ho trovato triste, smagrito, anche un po’ trasandato. La scomparsa di sua moglie l’ha trasformato ed è per quello che ho accettato il suo invito. Mi ha portato al cinema, proiezione del pomeriggio. Carta argento. Ho scelto io. Un film coreano, molto tenero e dolce. Poi siamo andati in pizzeria. Ha sempre pagato lui. Così quando mi ha riportato a casa, erano le venti circa, gli ho chiesto se voleva salire. Beh tu non ci crederai ma mi ha risposto: “Non dobbiamo avere fretta, c’è tempo. Voglio rispettarti”.

Un vero signore.

 

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Quella stronza della culona moldava ha voluto anche i 30 euro per quel mezzo bocchino che mi ha fatto e se devo essere sincero lavora meglio la cinese con la lingua. Poi vuoi mettere? Quella ha 40 anni, gli occhi a mandorla 26. Non c’è paragone. Dici bene tu, ma non è mica facile trovarne una di questi tempi senza contare che quelle dell’est lo fanno svogliatamente mentre le asiatiche ci mettono la passione e devo ammettere che conta vedere la voglia di una donna. Oddio, conta soprattutto la pillolina ma anche sentire il desiderio di una donna solletica. E poi la Cin ciu eh ha delle amiche che per 5 euro fanno tutto ed è tutta carne fresca e allegra. Non crederai che io mi fermi solo perché sono arrivato ai 68 anni? Fin che posso io lo uso e quando non funzionerà più, almeno posso dire che che me a l’ho druaà! Ahhh la professoressa? Si, una personcina per bene, introdotta in ottimi ambienti, un po’ troppo pizzi e merletti per i miei gusti ma un’ottima donna di casa. Avrei risolto il problema del lavare e dello stirare, l’ordine in casa e, perché no, sento la nostalgia di certi pranzetti casalinghi come quelli che facevo con mia moglie, poveretta. Perché lo sai anche tu che io sono sempre tornato a casa. Va bene, scopavo in giro ma la sera tornavo sempre nel letto con mia moglie. Quello mi manca, lo ammetto. Ma per favore non posso proprio andare a letto con la prof. Ha 64 anni, cazzo! Chi ha il coraggio di metterglielo dentro? Dovrei lavorare troppo con la fantasia e immaginarmi il culetto voglioso della Wuang. Se la professoressa vedova e vogliosa ha delle idee in quel senso, beh che se le faccia passare che a me piace solo la carne fresca e non quella troppo frollata! Capisci bene che questo non potevo dirglielo e me la sono cavata con la balla del rispetto e del saper aspettare. Ma quante ne bevono le donne?

 

 

 

 

 

 

 

SCONVENIENZA

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Sia chiaro.

Io amo le donne. Mi fanno simpatia.

Ricche di sfaccettature, problematiche, introspettive, grandi lavoratrici, pronte a buttarsi nel fuoco per una giusta causa, estrose nel vestire e bugiarde.

Non solo.

C’è qualche piccolo difetto che non riesco a perdonare loro ma niente in confronto a quello che ti possono dare. Sono le uniche che riescono a fotterti sorridendoti, le uniche che ti fanno uno sgambetto e dopo accorrono per capire se ti sei rotta le ossa, le uniche che possono avere un orgasmo quando intravedono la tua sconfitta, le sole a covare invidia per decenni allenandosi alla vendetta.

Ti si avvicinano e ti abbracciano, magari ti baciano anche sulle guance ma hanno le labbra ricoperte di veleno che rilasciano solo alla presenza della vittima prescelta.

Ma io le amo perché sono capaci di calpestare anche la loro madre per una conquista, per eccellere, per ricevere un consenso, per primeggiare.

Le più infingarde adorano circondarsi di altre donne adoranti da sguinzagliare nell’eventualità tremi il loro trono. E come regine ordinano, comandano, impongono fino ad arrivare alla condanna a morte senza sensi di colpa perché questi li tengono in serbo per il loro gatto che soffre di cimurro.

Dovessi creare un team, selezionerei solo donne. Non sbaglierebbero la mira.

SLIGHT

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Se mi confronto con te, perdo.

Per il tuo modo di allargare le braccia quando ti faccio richieste impossibili da esaudire, quasi sdegnato per la mia insistenza. Per i tuoi baci leggeri accompagnati dal lieve tocco della tua mano sui miei capelli e la serietà del tuo viso che si confonde coi tuoi pensieri disordinati.

Non ricordo il tempo in cui ho iniziato a cercare di capirti senza mai vincere. Tu chiuso nel tuo mondo io distratta dal mondo.

Ci furono incontri sbagliati, persone sgradevoli, tanto amore malato e poi rifiuti, urla, rimozioni, pianti, i miei mai i tuoi, esoneri e battaglie.

Crescere è un mestiere in cui ho cercato di applicarmi incassando le sconfitte, anche quelle grosse dal magone in gola, senza mai dimenticare i particolari del dolore, quello stesso dolore che potevo solo immaginare anche tu provassi senza mai poterlo urlare, sempre contenuto, sempre inespugnabile, sempre nell’ombra per non disturbare la voglia di esuberanza che mi faceva scoppiare in una risata contagiosa cui tu restavi immune, come se il sorriso tu lo avessi smarrito quel giorno in cui mi dicesti “ Adesso basta, so dov’è il mio male, è qui” e indicasti il punto con l’indice.

Ora continuiamo a volare in direzioni opposte ma c’è un momento, ogni giorno, in cui in nostri occhi s’incontrano ed io capisco di aver perso da sempre e vorrei alzare bandiera bianca e in quello stesso istante tu accosti la tua mano ai miei capelli e li sfiori appena garantendomi l’onore delle armi. “Ma, non oggi, oggi non è ancora il tempo” E lo dici senza usare le parole, senza sorridere. Basta l’abbassare delle tue palpebre.

 

EXVOTO

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Beh, si, so che non va più di moda è che mi sento in debito e io i debiti li pago. Stavo volando dal terzo piano del mio palazzo e pur sforzandomi di calcolare la velocità riesumando ricordi scolastici per cui spazio= Spazio Iniziale+Velocità * Tempo + ( Accellerazione* (Tempo^2))/2  l’unico pensiero fisso è che l’impatto non sarebbe stato gradevole. Fu allora che aprii le braccia per cadere in piedi perché di testa ne avevo una sola mentre di gambe due e senza gambe si può vivere mentre con la testa sfracellata no. Ma non è solo perché sono viva che vado a Santiago di Compostela in ginocchio con il cuore d’argento con inciso GR . Mi sto scorticando le ginocchia per un’altra grazia che Nostro Signore mi ha concesso: mentre mio marito mi spingeva oltre il parapetto del terrazzo deve aver perso l’equilibrio o io devo averlo afferrato molto stretto per trascinarlo con me, fatto sta che mi ha oltrepassato mentre cadeva diventando il mio ammortizzatore con la sua pancia.

Quale atto d’amore maggiore può avere un uomo per la sua donna? Il resto, del perché e del percome, lo lascio ai curiosi e a quella stronza della sua amante che non si capacita che io sia viva e lui no.

MAKEUP

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 E tu vieni a dire a me che io non sono adatta per quell’incarico? Che quella ha più attitudine? A fare la troia ha attitudine.

Quella la’ volete nominare! Quella che quando gira sembra avere un paletto infilato nel culo dal tanto che sta impettita. Manco avesse due tette da mostrare. Come lo so? Lo so perché gliele ho viste, che cazzo! Eravamo in ospedale assieme: lei a fare un aborto io un raschiamento per certi noiosi polipi uterini. No, guarda, non mi interessa , non sono qui a fare la morale se una abortisce o se lo tiene. Inizio anzi a pensare che abbia fatto bene a sopprimere il feto perché il mondo non poteva reggere un’altra come lei. Allora ti dicevo che proprio quella la’, quella che tu ritieni un mostro di correttezza, di bravura e di intelligenza, quella la’, quella per cui tu ti scapicolli ogni volta che ti chiama al telefono, viene da una famiglia in cui persino il gatto va a rubare nella ciotola del gatto del vicino di casa e al funerale del padre suo fratello lo vedevi al bar con una birra in mano ad importunare la barista. La sua unica fortuna è stata aver sposato quel rimbambito del Luigi, che in vita sua aveva sempre e solo studiato senza sentire mai odore di figa. E anche se era brutto, alto un metro e una salsiccia e con un’alitosi persistente si fece mettere incinta e sposare. S’è rifatta il passato e ha il futuro assicurato. Un’abile operazione di maquillage.

Penso che abbia più corna suo marito sulla testa che lampioni la tangenziale di Bologna. Ma l’importante è far finta di non vedere e di non sapere no?

Ma sai, quello che mi fa rabbia, ma rabbia davvero è che abbiate deciso di farle insegnare  il catechismo il sabato pomeriggio in parrocchia, la abbiate eletta organizzatrice delle gite ai santuari di Loreto e alla Madonna della Comune e quando il consiglio parrocchiale decise di andare al santuario di Padre Pio  se ne assunse astutamente l’onere e l’onore perché doveva essere lei a decidere con che altra camera d’albergo doveva confinare con la sua. Eh, lo so che tu non sei potuta venire e lo sapeva anche lei, per quello si è scopata tuo marito per i 5 giorni del pellegrinaggio. E sai chi ha tenuto tua figlia mentre quei due hanno sperimentato tutte le posizioni del kamasutra? Questa sfigata che hai davanti con cui ti ostini a difendere l’innominabile come fosse una Maria Goretti.  E adesso non azzardarti a piangere. Perdonala, anzi perdonali, con la tua infinita pietà cristiana e mentre ci sei nominala anche responsabile per la catechesi delle famiglie.

 

 

 

AAAVENDESI

 

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Cerchi sempre di cancellare i ricordi e solo quando ti rendi conto che l’operazione è impraticabile decidi di venderli. Così, oggi,  vendo il ricordo di un amore.

Ne vendo i baci violenti sulla mia pelle tesa e anche quel modo di afferrarmi i capelli quasi volesse entrare nella mia testa. In realtà c’era da sempre, senza rendersene conto. Era distratto da me e dalla mia voce. Dovevo pur salvaguardarmi da lui e dalla perenne voglia di scoparmelo.

Ora non fa più male. L’ho disinfettato con le lacrime versate durante un tempo fotografato per caso da una polaroid. Ma torna noioso nelle giornate di bassa pressione ad immalinconire le ore dei passeri esausti. Ho sempre voluto sentirmi libera e lui ha saputo limare lentamente la catena. Forse non voleva, forse l’ho costretto, forse sapeva che avevo bisogno di cielo. Forse sapeva che non mi divertivo più. Forse. I gesti valgono molto più delle parole e io, si sa, ho sempre parlato troppo.

Il suo odore rimasto incastrato in un maglione di cotone giallo è compreso nel prezzo del ricordo.

Base d’asta 50 centesimi.

 

 

AAACERCASI

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Un giorno capita che ti devi reinventare una vita. Una qualsiasi, anche una vita del cazzo, perché la tua se l’è presa il fedifrago.

Perché quando  ci si lascia è così. Oltre al dolore, alla mancanza di stima, agli amici comuni che si schierano dalla parte del deficiente, mascalzone, bastardo, gaglioffo, gaglioffo non è male, con cui hai sprecato ben cinque anni della tua esistenza, oltre ai colleghi che ti capiscono e sperano di consolarti e le colleghe che ti abbracciano e godendone pensano “meglio a lei che a me, tanto è una stronza che se lo è meritato”, quello che realmente ti resta in mano è tanto tempo libero.

Se prima impiegavi il sabato tra parrucchiera, massaggiatrice, ceretta, estetista e le ore non ti bastavano mai e puntualmente eri in ritardo quando suonava il campanello di casa, ora l’apatia ti sovrasta e quando ti alzi dal letto è solo per pisciare, e già quello è uno sforzo, per poi tornartene catatonica, senza neppure lavarti le mani, a coprirti, anche la testa, sotto le coperte.

Le domeniche poi sono interminabili, sembra che il tempo si sia dilatato apposta per farti dispetto. Inizi a fissare i capelli riportati di Pippo Baudo e se stai concentrata riesci a contare i bulbi piliferi trapiantati. Se squilla il telefono sai già che può essere soltanto tua madre che ancora si preoccupa per te o l’unica amica che ancora ti sopporta che ti chiede di uscire: sforzo disumano che scarti senza rimpianti. E sono solo le 4 di pomeriggio.

Mancano ancora sette ore prima di rintanarsi nel letto e come le occupi?

La musica, qualsiasi tipo di musica, ti ricorda lui meglio scartarla.

Rete 4 trasmette per la centesima volta “La valle dell’eden” che va bene fare l’intellettuale ma che senso ha quando non puoi esibire la tua cultura cinematografica  con nessuno?

E poi sia chiaro e resti tra noi a me sono sempre piaciuti di più i film di don Camillo e Peppone.

Resta internet. Ma cercando con google : “come trovare un killer che lo sopprima con un lanciafiamme” si ottiene un avvilente “nessun risultato”.

E allora mangi, un biscotto, due biscotti, una banana, una fette di salame, un grissino intinto nel vasetto di maionese, un caffè lungo, un goccio di succo d’arancia, una caramella, addenti una coscia di pollo fredda con il gelato alla crema in freezer dall’estate scorsa. Inizi a sentire fitte allo stomaco e rigurgiti in bocca. Chiami il 118. C’è sempre un modo per finire le maledette domeniche.

 

 

COCCOLE

 

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Dai puccino vieni qui che ti faccio i grattini, qui vicino a me sul divano. Ecco bravo stendi i piedini che io ti aggiusto i cuscini. La vuoi la copertina? No? Fa caldo? Metti la copertina lo stesso sul pancino che poi ti viene la cagarella e devi scappare in bagno. E invece così tu hai la tua bella pancina calda calda e non scappi in bagno tra cinque minuti. E i cuscini? Ne vuoi un altro? Mettine un altro che poi io lo so che ti si muove la cervicale e mi diventi nervoso. E noi non vogliamo che il puccino ci diventi nervoso vero? Si, lo so che oggi è domenica e alla tv ci sono le partite ma io voglio che tu ti rilassi, per questo l’ho spenta e fatto partire il cd con i suoni delle balene dell’antartico in amore. Lasciati andare al dolce sciabordio dell’acqua mentre ti faccio i grattini in testa. Ti piacciono i grattini lo so, lo so, e so anche ti piace quando ti metto le dita tra i capelli e nelle orecchie e ti riempio di bacetti su quelle guanciotte piene perché io ti amo e non dimentico mai di comprarti tante pappe buone da mangiare: le lasagne della rosticceria Crisafulli, fammi vedere come ti piacciono le lasagne? Ecco, proprio questa bella faccetta mi fai quando ti metto lo stampo d’alluminio davanti e poi vogliamo parlare del pollo arrosto con le patatine fritte che vendono al discount? Ma che amore ha il mio passerone? Bacino subito alla tua passerottina che ti ama tanto tanto tanto che ti riempie di attenzioni e premure. Mangia, amore, il bignè alla crema, mangiane un altro e un altro e un altro su ingoia anche questo e piantala di strabuzzare gli occhi, no tesoro, non si parla con la bocca piena, tu mangia questi pasticcini che ho comprato pensando a te a quando te li avrei piantati in gola con tutto l’amore che posso.